Autosabotaggio: istruzioni per l’uso

Qui casca l’asino” diceva un vecchio proverbio.

La pubblicazione di Safari, il mio libro, era agli sgoccioli.

E pensare che lo definivo “La Cosa”.

Poterlo considerare un “libro” o un “romanzo” era troppo per me.

Ma adesso era pronto, pronto ad andare nelle mani di tutti coloro che volevano leggerlo e ovviamente…

Autosabotaggio: si salvi chi può!

Ovviamente emersero gli ostacoli… e non parlo soltanto di quelli pratici.

  • La mia totale ignoranza informatica che, quando tento la formattazione per l’ebook, il mio cervello emette segnali di fumo “Alert! Alert!”.
  • L’impaginazione corretta che non era affatto perfetta.
  • La nausea della trentesima rilettura che tra un po’ neanche la diarrea del viaggiatore.

Sto parlando di autosabotaggio o auto-boicottaggio e, non so perché, sento già dall’altra parte dello schermo un “I know, I know“.

autosabotaggio

Cosa vuol dire autosabotaggio?

Hai presente quella volta che:

…finalmente hai deciso che sì, con quella persona condividerai la tua vita e, proprio in quell’esatto istante, piomba dal passato sepolto la telefonata dell’ex?

Quella volta che…

… stai per dare la tesi e, senza preavviso, ti cambiano la commissione e in quella commissione c’è il professore che ti ha dichiarato guerra l’anno prima?

Quella volta che…

… organizzi il weekend a Barcellona con quel poco che ti rimane in banca, senza acquistare l’assicurazione perché non ci arrivi con i soldi, e una settimana prima di partire il tuo compagno si rompe il legamento?

Ecco! Si tratta proprio di autosabotaggio.

E, guarda caso, questo succede ogni qualvolta stiamo arrivando a un risultato tanto agognato e per il quale abbiamo davvero sudato.

Sì, succede.

Cosa succede quando ti autosaboti?

Succede che la persona che ami ti ferisce e ti fa sentire debole proprio quando dovresti essere più forte.

Succede che ti tocca stare dietro a quella vecchia e fastidiosa faccenda di lavoro, proprio adesso che dovresti porre tutte le tue energie per “formattare il libro (vedi sopra)”.

Succede che i pensieri più funesti ti invadono la mente “Ma chi vuoi che se lo legga ‘sto libro”, “Venderai 10 copie se è tanto”, “Ma chi ti credi di essere?”.

E qui… qui decidi se considerarla solamente sfiga (so che in molti l’avrebbero pensato) o se andare oltre, se superare il ponte della paura, se varcare la soglia del futuro sconosciuto.

Cosa ho fatto per uscire dall’autosabotaggio?

A quel tempo non sapevo come sarebbe andato Safari, né l’avventura che mi avrebbe fatto vivere ma ho sempre saputo che, quando sono andata fino in fondo, la vita mi ha stupito in meglio.

Perché quella telefonata l’ho chiusa e ho sposato l’uomo con cui condividere la vita.

Perché quella tesi l’ho sostenuta e ho preso il massimo dei voti.

Perché il viaggio a Barcellona lo abbiamo fatto pochi mesi dopo ed è stato uno dei più belli che ricordi.

E perché le persone che ho incontrato, fisiche e virtuali, le situazioni che ho vissuto, l’affetto che ho ricevuto, il valore che ho scoperto da quando ho iniziato il viaggio con Safari, mi chiedono di godermelo questo viaggio ché non è ancora finito.


E tu? Hai mai affrontato un autosabotaggio e come sei andata/o oltre?

Nel mio percorso di Crescita Personale, Da Crisalide a Farfalla, lavoriamo anche sull’autosabotaggio e su come superarlo per creare una vita in cui tu sei il re/la regina, a pieni poteri.


*articolo aggiornato l’8/11/2022

2 risposte a “Autosabotaggio: istruzioni per l’uso”

  1. Molto interessante il tuo pensiero, spinge a riflettere sugli ostacoli che ci sembrano insormontabili e invece, con un po’ di coraggio e senza buttarci giù di morale, possiamo superare. Io lo sto facendo con la paura dell’acqua: mesi fa, a 34 anni, mi sono decisa a vincerla frequentando un corso di nuoto. Piano piano, ci sto riuscendo! Non è mai troppo tardi per iniziare a ragionare diversamente

    1. Sì, poi se ci pensi, almeno a me aiuta farlo, ad alcune persone fanno paura delle cose che a noi non fanno paura e a noi spaventano cose che ad altri non suscitano alcuna paura. Credo sia più qualcosa di interiore, che quella paura in verità si riferisce a qualcos’altro che forse non siamo state in grado ancora di vedere. Bravissima con il corso di nuoto. Sono certa che ti regalerà tanta gioia!

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