Amarcord siciliano

Il Pc di mio padre sulle gambe. I piedi pittati che emergono aldilà dello schermo.

Mentre scrivo, sono ancora a Siracusa, nella casa al mare dei miei, seduta su un letto che sa ancora di estate, con la luce del sole che prorompe dalla finestra.

I giorni di vacanza sono agli sgoccioli.

Tra pochissimo si rientra nel tran tran quotidiano, veloce, senza pause, ritmato da impegni di ogni tipo: lavoro, casa, scuola e sport della gnoma, progetti per il futuro (questi ultimi, come sempre nella mia mente, innumerevoli).

Unadonnaalcontrario Arenella Siracusa
La mia caletta preferita

Ritmi serrati

Non che abbia avuto un’estate dal ritmo lento, tutt’altro.

Si pensa sempre che questo sia il momento dell’anno in cui si ha il tempo di riposare e, invece, tra mare, tour vari, serate fino a tardi, il mio bisogno di sonno è aumentato anziché diminuito.

Dispiaciuta? Direi proprio di no

Con la vita da orsi che facciamo da quando la pargola è entrata nella familyalcontrario, un po’ di vita mondana mi fa dimenticare l’età che avanza… parlò Zaratustra.

Poi, pian piano, gli amici sono partiti, le cene con quelli rimasti relegate ai fine settimana, e il tempo sembra tutt’a un tratto dilatarsi.

Si è come in un momento extratemporale in cui non arrivi ad annoiarti ma, abituata a fare mille cose, ti chiedi: “E mò, che si fa?”.

Un giro per la mia città

In preda a questo amarcord siciliano, ieri ho deciso di fare un giro diverso della mia città.

Sì, perché da quando vivo nel continente, ormai da parecchi anni, quando rientro a Siracusa city, la vivo un po’ da turista.

Passeggio per Ortigia ( la città vecchia, un vero bijoux per chi non la conoscesse).

Porto gli amici a visitare il Teatro Greco e immancabilmente l’orecchio di Dionisio (che è sempre un divertimento per grandi e bambini).

Mi occupo di scofanarmi tutto il repertorio culinario della mia città (dall’arancino di Midolo, al gelato della Voglia Matta, il pesce dell’Ancora e i manicaretti di Burgio al mercato: chiaramente ne sto citando solo alcuni).

Tendo a non mancare un giorno di mare (dalla mia preziosa caletta sotto casa, quella della copertina di Safari alle spiagge più belle della Sicilia orientale… anche se poi resto una fimmina di scogghiu).

Insomma a parte il momento in cui con la scusa di far piacere a mia figlia, andiamo in giro in bici, di Noemi bambina c’è poco o nulla.

Ieri invece sono andata in città, quella nuova, che a dire il vero non è proprio una bella città, succube di un’edilizia del passato che non si è armonizzata con la città antica.

Ma per me è bellissima perché piena di antichi ricordi.

Amarcord siciliano e vecchi ricordi

Ed è così che sono passata davanti alla mia vecchia scuola elementare che, incredibilmente, è ancora una scuola elementare…

È così che la putia (=bottega) dove mi facevo imbottire il panino per la merenda, non c’è più.

Ed è stata sostituita da un’agenzia di onoranze funebri, che a quella di certo il lavoro non mancherà mai…

È così che il grande magazzino è stato soppiantato da un enorme negozio cinese…

È così che il nostro bar (ditelo che anche tu avevi il tuo bar, quello della quotidiana frase: “Ci vediamo al bar”) è ancora lì.

E si chiama ancora nello stesso modo. Una specie di miracolo!

È rimasta intatta anche la cartoleria dove compravo il diario di scuola. Che momento speciale! Io e la mia migliore amica a decidere per ore quale di quei bellissimi e nuovi diari avrebbe accompagnato quel nostro nuovo anno, pieno di aspettative e grandi speranze. Che bel ricordo!

Del resto è rimasto davvero poco.

Persino i palazzi sono cambiati. Qualcuno è stato ristrutturato, qualcun altro non si vede più perché davanti gli è stato costruito un super-condominio-moderno.

Marina di Siracusa amarcord siciliano
La marina di Siracusa

Persino la gente è cambiata…

… o forse sono io che non mi sono adeguata all’epoca.

In qualche modo calzo ancora gli occhiali dal filtro anni ’90 e mi sembra strano vedere i ragazzini senza gli invicta e le camicie a scacchi.

I e le Special sono stati sostituiti dagli scooterini e dalle vespe moderne.

E quante creste sulle teste dei maschi… come detesto i parrucchieri dei calciatori per aver creato questa moda!


Ok, da Siracusa passo e… chiudo qui il momento amarcord siciliano.

In fondo oggi sono io che ricerco la 14enne nascosta nel corpo della donnaalcontrario.

Che poi in verità, a parte il fatto che, se ballo come facevo allora, mi blocco per due giorni, lo spirito è sempre quello lì.

Sono ancora piena di sogni e aspettative come dentro quella cartoleria a scegliere il diario nuovo.

E non vedo l’ora di cominciare l’anno che verrà.

Sì perché, anche se so che avrò qualche mese complicato (faccende private), ho in mente tanti di quegli obiettivi e nuove avventure da iniziare che la ragazzina che è in me scalpita.

E non vede l’ora di scoprire come si svilupperanno nella realtà.


Se vuoi saperne di più della mia città, leggi l’articolo Cosa vedere a Siracusa, terra di Archimede.