5 mete per un weekend romantico in Sicilia

weekend romantico in Sicilia articolo Unadonnaalcontrario

Se stai meditando una fuga romantica in Sicilia, posso dirti per certo che questo periodo è il migliore per farlo.

E diciamocelo, ogni tanto ci serve proprio.

A brevissimo tutto si rimetterà in moto, la scuola, il lavoro, le impellenze quotidiane, e in un attimo i mesi voleranno.

Per chi è genitore come me, ma anche per chi figli non ne ha, è davvero necessario dedicarsi dei momenti solo in due e settembre, con il suo clima ancora mite, le spiagge semi-deserte, è il mese ideale per farlo.

Così oggi ho pensato di raccontarti quali sono le mete perfette per organizzare un weekend romantico in Sicilia.

Perché diciamocelo, cosa c’è di più romantico di un tramonto davanti al mare della mia terra?

5 mete per la tua fuga d’amore in Sicilia

weekend romantico in Sicilia saline di trapani
Le saline di Trapani: perfette per un weekend romantico in Sicilia

1 – Taormina

Probabilmente è il posto più romantico della Sicilia, e per questo Taormina è la prima meta che ti propongo, soprattutto se stai cercando un posto dove festeggiare l’anniversario in Sicilia.

Taormina infatti offre scenari davvero mozzafiato da godersi abbracciati quando la giornata volge al termine e tutto si colora di arancio.

Diciamo che a Taormina hai davvero l’imbarazzo della scelta per i luoghi romantici: la vista dalla terrazza naturale sul Mar Jonio, o quella dal Teatro Greco che volge fino a Siracusa secondo me sono le migliori.

Inoltre puoi passeggiare mano nella mano tra le viette della Taormina storica, assaggiare una granita in uno dei bar con vista sul mare in Corso Umberto o, ancora, fare un giro per i Giardini della Villa Comunale tra statue di bronzo e splendidi fiori. Anche qui la vista sulla baia è da togliere il fiato.

E se vuoi fare davvero qualcosa di super romantico con lui/lei, ti consiglio di raggiungere Isola Bella quando c’è bassa marea. Se il tempo lo consente, lì potrete fare anche un bagno. La spiaggia è incantevole e il panorama anche di più.

2 – Weekend romantico in Sicilia a Cefalù

Cefalù è uno dei borghi più belli d’Italia ed è perfetto per organizzare il tuo fine settimana romantico in Sicilia.

È un tipico borgo medievale e, come Taormina, regala scorci sul mare che hanno dell’incredibile.

Puoi rilassarti in una delle sue splendide spiagge, come spiaggia Caldura o spiaggia di Salinelle.

Se preferisci una spiaggia più riservata e meno conosciuta, ti suggerisco la Spiaggia di S.Ambrogio.

Puoi fare un giro nel borgo marinaro, il mio preferito, con le casette di fronte al mare.

Se poi tu e la/il tua/o partner avete voglia di salire sulla rocca, e io te lo consiglio con tutto il cuore, beh, da lì, che te lo dico a fare, potrete ammirare una vista spettacolare.

Se invece preferite passeggiare sul lungomare, anche in questo caso Cefalù non delude e con la rocca alle spalle regala tramonti da veri romantici doc.

3 – Saline di Trapani

Personalmente trovo che le Saline di Trapani siano una delle esperienze più romantiche da fare in Sicilia.

Vale la pena metterle nel vostro programma per un weekend romantico in Sicilia anche solo per percorrere la Via del Sale, la strada che raggiunge le Saline di Nubia. E quando le scorgerete, con quel contrasto tra il blu del mare e il bianco delle saline sono certa che mi darai ragione.

E i colori non rimangono uguali. A ogni ora assisterai a uno spettacolo che cambia e non saprai scegliere qual è il più bello. I mulini a vento saranno il tuo scenario e intorno a te ben 180 specie di uccelli diversi, compresi i fenicotteri, renderanno tutto più suggestivo.

Le Saline di Mozia non sono da meno. Passeggiando al tramonto lungo la costa, tra resti archeologici, mosaici e il paesaggio tipico della macchia mediterranea, potrai vedere come le saline si tingono del colore del sole, dall’arancio al rosa.

Che spettacolo!

marzamemi fuga romantica Sicilia
Marzamemi è perfetta per la tua esperienza romantica in Sicilia

4 – Marzamemi

La piazzetta più famosa di Instagram si trova a Marzamemi, in provincia di Siracusa.

Io personalmente non amo visitarla in estate perché non mi piacciono i luoghi affollati e per me è uno di quei posti che visitare in solitaria mette il cuore in pace.

Marzamemi infatti è un piccolo ma antichissimo villaggio di pescatori e, ancora oggi, la sua Tonnara resta una delle più importanti della Sicilia. I suoi prodotti ittici sono infatti esportati in tutto il mondo.

Come avrai capito, io amo scoprire i suoi lati poco conosciuti. Finestre che si aprono sul mare, barche decadenti che guardano l’Isola Piccola, spiagge limitrofe in cui godersi il profumo del mare. Cosa volere di più?

5 – Posti da sogno in Sicilia: le Isole Eolie

Se poi vuoi fare una fuga romantica col botto, le Isole Eolie sono il posto che fa per te.

Sette isole, Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea, tutte simili ma molto diverse tra loro.

  • Lipari, la più estesa, con l’acropoli greca e le splendide cave da visitare in barca.
  • Salina con i suoi sei vulcani antichi e la Fossa delle Felci, un bosco che si affaccia letteralmente a strapiombo sul mare.
  • Vulcano, mai nome fu azzeccato, perché Vulcano oggi è ancora attivo e sa esattamente come dare spettacolo di sé. Tra l’altro i suoi fanghi sono ancora considerati ricchi di proprietà terapeutiche. Insomma una vera Spa naturale.
  • Anche Stromboli, la più a Nord delle isole Eolie, non è da meno in quanto a spettacoli naturali e Iddu (come gli abitanti chiamano lo Stromboli) regala colate laviche che si immergono direttamente sul mare da fare invidia ai vulcani hawaiani.
  • Alicudi e Filicudi sono senz’altro le Eolie più selvagge. Qui i vulcani sono spenti ma la natura sopra e sotto il mare è un vero gioiello. Se tu e lei/lui siete fortunati, potete avvistare alcuni uccelli migratori come il pellicano, l’airone e il fenicottero. Potete raggiungere la vetta di Filicudi passeggiando per il suo promontorio o fare un giro in barca e ammirare i suoi faraglioni, lo scoglio di Giafante e la Canna, una roccia che si eleva fino a 74 metri. E se amate le immersioni perché non scambiarvi un bacio romantico in apnea tra le sue grotte?
  • Infine c’è la piccola Panarea. Piccola eppur così bella. Qui il mio consiglio romantico è raggiungere la chiesa di San Pietro e goderti con la tua dolce metà la spettacolare vista sul mare.

Mi auguro di cuore di averti dato tanti spunti su cosa fare in Sicilia in coppia.

Se poi stai cercando delle offerte per la tua fuga romantica in Sicilia, sul sito di Voyage Privé ne trovi tante e interessanti.


Allora, ti ho convinto a volgere il tuo sguardo verso Sud e programmare al più presto un weekend romantico in Sicilia?

Cosa vedere a Noto: capitale del barocco siciliano

La Cattedrale di Noto articolo cosa vedere a Noto

Delle città del barocco siciliano, Noto è la regina.

E come potevo io non omaggiare questa sovrana della mia terra a modo mio, al contrario?

Preparati a un viaggio sensoriale in un’epoca lontana e lascia che io sia la cantastorie di questo sontuoso “giardino di pietra”*: Noto, “la capitale del barocco siciliano”.

Pronta/o?

*Definizione di Cesare Brandi.

Porta Reale Noto
Porta Reale foto di @giulietta_sparacino_ tra le cose da vedere a Noto

Cosa vedere a Noto in un giorno

Chiudi gli occhi. Concentrati sul tuo respiro. Inspira ed espira. Profondamente.

Ti trovi in un luogo silenzioso.

Indossi un abito regale, con panier di broccato se sei una donna, con cilindro e giacca avvitata se sei un uomo.

Porta Reale

Di fronte a te si erge maestoso un arco di trionfo, è Porta Reale, eretta per la visita di Re Ferdinando II, Re delle Due Sicilie.

È tempo di attraversarla esattamente come fossi una regina e un re.

Le vie cominciano a popolarsi, profumi e brusii si spargono intorno a te.

La Chiesa di Santa Chiara e il convento delle Benedettine

Lungo Corso Vittorio Emanuele incontri sulla sinistra la Chiesa di Santa Chiara.

Varca il portale d’ingresso* e dentro meravigliati perché qui inizia il nostro viaggio nel barocco netino.

Putti, elementi decorativi, le statue dei dodici apostoli, la pala d’altare dedicata ai Santi Benedetto e Scolastica.

Sali le scale e visita la splendida terrazza panoramica* del convento delle Clarisse.

Che meraviglia la vista della Cattedrale da lassù, soprattutto al tramonto quando Noto si tinge di rosa!

*Il portale originario della Chiesa di Santa Chiara oggi è inagibile.

*La terrazza è visitabile con un piccolo contributo.

Chiesa di Santa Chiara Noto
Cosa visitare a Noto: La chiesa di Santa Chiara

La Cattedrale di San Nicolò

È ora di tornare sul Corso. Poco più avanti sulla destra c’è lei, immensa nella grandezza e nella bellezza, la Cattedrale di Noto.

È nel suo centro, in Piazza Municipio, con di fronte l’amico fraterno, Palazzo Ducezio.

In Cattedrale si celebrano matrimoni illustri e, del resto, come potrebbe non essere così vista la sua imponente scalinata, la Cupola, i campanili laterali con la campana e l’orologio.

E dentro non è certamente da meno per gli affreschi della Madonna delle Grazie e dell’Adorazione dei Pastori.

Non c’è dubbio che il suo momento migliore è al crepuscolo quando il candido bianco della facciata si fonde nel rosa della golden hour.

Palazzo Ducezio

Al cospetto della cattedrale, Palazzo Ducezio*, dedicato all’eroe che contrastò la dominazione greca.

Una volta varcato l’ingresso, ti sembrerà di trovarti a Parigi.

C’è un teatro al suo interno e l’affresco sul tetto è proprio in onore del grande condottiero Ducezio, che mostra dove avrebbe voluto sorgesse la sua patria.

C’è un salone, la Sala degli Specchi, con grandi specchi dorati, stucchi e velluti: un inno allo sfarzo del ‘700/’800. 

*Oggi Palazzo Ducezio è sede del Municipio di Noto ed è visitabile. Il costo del biglietto è di 2€.

Palazzo Nicolaci dei Principi di Villadorata

Poco più avanti, sulla destra, imbocca via Nicolaci. Ti aspetta un palazzo principesco e cosa c’è di più barocco di un Palazzo dei Principi?

Ma aspetta ad entrare. Tira su lo sguardo: ci sono balconi sostenuti da figure allegoriche in pietra: sirene, leoni, centauri e molte altre figure mitologiche.

Adesso entra pure, prendi la scala in stile Neoclassico e visita i 90* saloni settecenteschi della famiglia Nicolaci*: la Sala del Tè, la Sala Blu, la Sala da Gioco, il Salone delle Feste sono alcuni dei loro nomi.

Ad accoglierti lampadari in vetro di murano, decorazioni Trompe l’oeil, ceramiche napoletane, figure cinesi, dipinti allegorici e tanto, tanto colore. 

*Oggi sono visitabili 9 saloni. Il costo del biglietto è di 4€, il ridotto di 2€.

*Ancora oggi un’ala del Palazzo appartiene agli eredi dei Principi di Nicolaci.

Chiesa di San Carlo al Corso

Pensi che l’opulenza sia finita qui?

Neanche per sogno, altrimenti perché avrei definito Noto la regina del barocco siciliano?

Appena ripreso Corso Vittorio Emanuele, ti troverai di fronte la facciata barocca di San Carlo.

È pura al suo interno con le colonne bianche e l’altare in marmo policromo.

Se gli abiti te lo consentono, ti attende una stretta scala elicoidale per arrivare alla terrazza del campanile*.

Anche da qui la vista su Noto è davvero sorprendente.

*Il costo del biglietto per la salita è di 2€.


Cosa vedere a Noto e dintorni

È giunta l’ora di riaprire gli occhi.

Mi auguro che il mio viaggio in un’epoca lontana ti sia piaciuto ma, tranquilla/o, il mio racconto di Noto, patrimonio dell’Unesco dal 2002, non finisce qui.

Svesti gli abiti regali e indossa abiti moderni e comodi perché adesso è arrivato il momento di andare alla scoperta delle cose da vedere nei dintorni di Noto.

L’eremo di San Corrado Fuori le Mura

Per raggiungere l’eremo dedicato al Patrono di Noto, San Corrado Confalonieri da Piacenza dovrai percorrere circa 6 Km dal centro della città.

Puoi prendere la tua auto oppure arrivarci tramite una scala che parte proprio da Noto.

La Chiesa di San Corrado fuori le Mura è naturalmente in stile barocco (orsù, mica poteva essere altrimenti!) ed è letteralmente incastrata nella roccia, all’interno di una grotta visitabile e dove San Corrado, che visse qui dal 1322 al 1351, si riuniva in preghiera insieme ai suoi confratelli.

Eremo di San Corrado fuori le mura
Cosa vedere vicino Noto: L’Eremo di San Corrado fuori le mura. Foto di @cesaresequenzia

Cosa vedere a Noto Antica

A circa 14 Km dalla Noto barocca, sul Monte Alveria, si trova il Parco Archeologico di Noto Antica.

Distrutto completamente dal terremoto del 1693, motivo per cui Noto venne ricostruita più a valle, oggi è un sito silenzioso che tra la vegetazione tipica della macchia mediterranea vede spuntare resti di mura fortificate, di chiese medievali, di palazzi sontuosi.

Ma incredibilmente a Noto Antica troverai anche resti della dominazione greca.

Spiagge di Noto

Se poi vuoi fare un tuffo al mare, ti consiglio di dare un occhio al mio articolo sulle più belle spiagge della Sicilia orientale perché tutte, da Vendicari a Calamosca, da Marzamemi all’Isola delle Correnti si trovano proprio nei dintorni di Noto.

Le altre città del barocco siciliano

Se invece vuoi proseguire il tuo viaggio nella Val di Noto e nel Barocco Siciliano, ti consiglio di visitare Scicli, Modica e Ragusa Ibla e, mi raccomando, non tralasciare Siracusa!

Cosa fare a Noto

Cosa vedere a Noto
Cose da vedere a Noto

Infiorata di Noto

Maggio, si sa, è il mese dei fiori e proprio a maggio, la terza domenica del mese, le strade di Noto si riempiono di visitatori vicini e lontani per una delle infiorate più belle d’Italia.

L’Infiorata di Noto riveste via Nicolaci di quadri floreali, opere d’arte di grandi maestri che ogni anno hanno un tema differente. Una vera e propria ode alla Primavera.

Strada del Vino in Val di Noto

Se sei amante del vino, in particolar modo di quello siciliano, non puoi perdeti un tour lungo la strada del vino della Sicilia orientale, tra vigneti e cantine locali.

Ci sono due itinerari del vino ben segnalati, uno che va nell’entroterra verso Rosolini e Ispica e uno che va verso il mare, tra Avola e Pachino.

Dove mangiare a Noto

E mica ti lasciavo a “pancia vuota”? In Sicilia, poi, giammai!

Ti lascio tre consigli su dove mangiare a Noto: un ristorante, una pizzeria e una pasticceria.

Partiamo dal ristorante. Mi piace la cucina siciliana e mi piace anche l’innovazione, la rivisitazione dei piatti con l’umiltà di riconoscere la grandezza delle materie prime. Per questo… 

… Il mio primo consiglio è Il Dammuso, dove la tradizione di ri N’tina è “ricucita” da Simon in un “nuovo vestito dei tempi moderni”.

Se sei a Noto con i bambini, probabilmente avranno voglia di una pizza ed il mio secondo consiglio è quello di una pizzeria in una location super bella.

Sto parlando della Pizzeria Orto di Santa Chiara, sì, sì, proprio quello della Chiesa di Santa Chiara. La pizza è buonissima ma ha anche un’ottima carta dei vini e delle patate al rosmarino stratosferiche.

E dulcis in fundo, il dolce. Va bene, qui non c’è storia che tenga. Anzi la storia c’è perché il Caffè Sicilia è aperto dal 1892 e come giustamente dicono loro, è “una scuola di pensiero unica al mondo”. Buonissimo tutto ma il mio dolce preferito è il biancomangiare, un budino alle mandorle che mi riporta subito alla mia infanzia.

Adesso non mi resta che augurarti buon appetito, ehm, buon viaggio!

Cosa vedere a Modica in un giorno

Articolo Modica Unadonnaalcontrario

“Ho dimenticato il mare, la grave

conchiglia soffiata dai pastori siciliani,

le cantilene dei carri lungo le strade

dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie…”*.

Lo senti il profumo del carrubo fuoriuscire da questi versi?

Io lo sento forte e chiaro. È un profumo che mi ricorda passeggiate assolate nella campagna estiva, tra muretti a secco e sentori di gelsomino.

Erano tempi in cui i bambini potevano girare da soli senza paura, o forse semplicemente non ve n’era la percezione.

Un carrubo caduto dal suo albero, raccolto da terra, lo stesso con cui mia nonna faceva lo sciroppo per l’inverno, diventava il mio compagno di giochi.

Un frutto, il carrubo, che conserva nella sua essenza la Sicilia stessa.

I versi sono di un poeta a me molto caro, *Salvatore Quasimodo, e mi danno il là per parlarti della sua città di nascita: Modica.

Modica cosa vedere

È immersa nella Val di Noto, la piccola Modica e, come la sua vicina Ragusa Ibla, è stata dichiarata Patrimonio dell’Unesco nel 2002.

È calda, Modica e, anche rivedendola da grande, i ricordi di quelle lontane passeggiate d’estate riemergono velocemente.

C’è una Modica Bassa e una Modica Alta perché questa cittadina, ricostruita dopo il terremoto del 1693 in stile tardo barocco è letteralmente appoggiata sulla roccia collinare.

La cattedrale di Modica
La cattedrale di San Pietro vista da un vicolo

Itinerario di un giorno a Modica

Cosa vedere a Modica Bassa

Una strada la taglia in due, Corso Umberto I.

Lungo di essa troverai i primi esempi della bellezza architettonica di questa cittadina siciliana arroccata sui Monti Iblei. A partire dalla Cattedrale di San Pietro, famosa soprattutto per le statue degli apostoli, chiamati più affettuosamente dai modicani “I Santuni”.

C’è il Palazzo della Cultura e il Museo Civico Archeologico con il suo Ercole di Cafeo e una collezione di opere appartenute a Quasimodo.

Al poeta siciliano è dedicato il Museo Casa Natale Salvatore Quasimodo, in Via Posterla 84, che è proprio la casa dove nacque e che, oltre ad alcuni oggetti e arredi di sua proprietà, ha una sala di lettura in cui si possono consultare le sue opere originali e una sala multimediale dove poter vedere alcuni video, come quello in cui venne insignito del premio Nobel.

Se sei a Modica coi bambini portali al Museo del Cioccolato di Modica che, attraverso un percorso sensoriale, ti aiuterà a comprendere il legame tra questa città del barocco siciliano e l’elisir azteco.

Tra le cose da vedere a Modica bassa c’è anche la Chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore, una vera e propria grotta al cui interno troverai un fonte battesimale ricavato direttamente nella roccia e degli affreschi ben conservati tra cui il Cristo Pantocratore.

Cosa vedere a Modica Alta

E adesso inizia la salita verso Modica Alta, appesa sui Monti Iblei, attraverso il quartiere delle case ricavate dalla roccia. Sbalzo è il suo nome.

Ti consiglio di fermarti ogni tanto, non solo per riprendere fiato, ma per infilarti tra le viette strette e immaginare una vita che ormai è andata perduta.

È a questo punto che vedrai una scalinata e, in cima ai suoi 164 scalini, la chiesa simbolo di Modica, il Duomo di San Giorgio. L’ascesa verso l’alto di questo edificio, simbolo del barocco modicano, è solo all’inizio, perché a renderla ancora più elevata c’è un giardino pensile su vari livelli, 5 portali e una cupola alta 36 metri. 

Pensi che la salita sia finita qui? No, no, no!

Un piccolo sforzo in più e ti ritroverai ai piedi del Castello dei Conti di Modica, o almeno di quel che è rimasto di questa fortezza, sede del potere politico della Contea di Modica. Con ben tre lati a strapiombo, si dice che la roccia su cui è stato edificato abbia la forma di un becco d’aquila. Verifica e poi mi saprai dire.

Una parte del Castello è ancora visitabile: la torre poligonale e le carceri divise in base al tipo di crimine.

Tra le altre cose da vedere a Modica Alta ci sono:

  • La Chiesa di Santa Maria del Gesù, distante circa 1 km dal centro di Modica, con il suo bel chiostro.
  • I Palazzi storici: Palazzo Polara, Palazzo Napolino-Tommasi Rosso
  • La Chiesa di San Giovanni Evangelista e la Chiesa di Santa Maria di Betlem
Duomo di San Giorgio Modica
Il Duomo di San Giorgio a Modica

Come arrivare a Modica

E adesso vediamo come raggiungere Modica dagli aeroporti principali.

In macchina

Per arrivare a Modica dall’aeroporto di Catania Fontanarossa, prendi la E 45, prosegui sulla SS 114, poi sulla SS 155 e seguite le indicazioni per Modica.

Dall’aeroporto di Comiso, prendi la SS 514, successivamente la SS 155 e segui anche in questo caso le indicazioni per Modica centro.

In autobus

Si può arrivare a Modica anche in autobus, prendendo un bus dell’AST direttamente all’aeroporto di Catania in direzione Modica o Donnalucata.

Dove parcheggiare a Modica

Se vuoi risparmiare qualcosina, puoi parcheggiare la tua auto fuori dal centro storico. Qui infatti troverai dei parcheggi gratuiti.

Se invece preferisci arrivare più a ridosso del centro, troverai i comuni parcheggi a strisce blu.

Vista Modica
La vista di Modica dal Duomo di San Giorgio

Cosa e dove mangiare a Modica

Modica, come molte cittadine dell’entroterra siciliano, ha una tradizione gastronomica legata alla terra.

I piatti sono quelli della tradizione contadina a base di ingredienti locali, che più a Km 0 non si può.

Se stai cercando un posto dove mangiare bene spendendo poco, il mio consiglio è A Putia ru Vinu, che si trova in una stradina del centro storico, Via Carlo Pisacane, 34.

Tra i lolli con le fave e la carne al sugo ti sembrerà di pranzare a casa di nonna. E questo è il complimento più grande che potrei fare ad un ristorante.

Cosa comprare a Modica

Ma ovviamente… il cioccolato.

C’è l’imbarazzo della scelta ma il mio consiglio è L’Antica Dolceria Bonajuto, in Corso Umberto I, 159.

Dal 1880 crea capolavori con la cioccolata. La sua cucina a vista dove veder lavorare ancora artigianalmente il cioccolato, farà impazzire di gioia grandi e piccini.

I miei preferiti? La tavoletta al peperoncino e quella con la cannella!

Cosa vedere nei dintorni di Modica

Anche la zona intorno a Modica ti regalerà chicche davvero imperdibili.

Se è l’archeologia la tua passione, ti consiglio una fermata di un paio d’ore a Cava Lazzaro, una vera e propria necropoli con grotte a forno e caverne templari scavate nella roccia.

C’è poi Cava di Ispica, Scicli, Ragusa Ibla, Noto e, se ti piace il mare, Marina di Modica con due spiagge davvero belle, Spiaggia Marina di Modica e Maganuco.

Che ne dici? Quest’anno si va in Sicilia?

Cosa vedere a Siracusa terra di Archimede

Quello che leggerai non è il solito articolo da travel blogger su Cosa vedere a Siracusa.

Perché a raccontarti Siracusa è una persona che ci è vissuta dagli 0 ai 18 anni.

È il luogo da cui vengo e a cui ritorno ogni anno.

Dove rivedo i miei amici di sempre, quelli del solito bar, degli anni del liceo.

È dove vive il migliore dei miei amici, che è un po’ orso come me ma che, quando torno, si precipita anche se si tratta di tarda sera e il giorno dopo deve lavorare.

È La terra di Archimede e in quanto tale è una terra sacra.

Santa Lucia Ortigia terra di Archimede
La Chiesa di Santa Lucia alla Badia in Ortigia

Siracusa, terra di Archimede

Siracusa è quella terra, perla di una civiltà, che ha fatto della filosofia, dell’arte, della scienza, i suoi punti di forza.

È la patria di quell’Archimede, di cui purtroppo la scuola ci ricorda solo il famoso “principio”, il cui genio inventò gli specchi ustori che salvarono la città dall’assedio.

Cosa vedere a Siracusa

Vediamo insieme cosa non puoi perderti quando visiti Siracusa.

Il Parco Archeologico di Neapolis

Siracusa è il luogo dove, in un’aerea archeologica che l’America ci avrebbe fatto su il PIL, ancora oggi esiste il secondo Teatro Greco più grande al mondo. E non solo quello.

Nella zona del Parco Archeologico troverai infatti anche:

  • l’Orecchio di Dionisio, una grotta che deve questo nome (dato da un personaggio mica male, Caravaggio) non solo alla forma del suo ingresso ma anche all’effetto acustico che si dice permettesse a Dionisio di ascoltare i prigionieri rinchiusi al suo interno.
  • la Grotta dei Cordari nella Latomia del Paradiso, talmente lunga che qui gli antichi cordari fabbricavano le corde.
  • l’Anfiteatro romano, di dimensioni davvero imponenti. È lungo 140 metri e largo 119.

I monumenti di Siracusa

C’è l’architettura barocca e quella araba.

  • C’è un duomo che dapprima era un tempio jonico, poi divenuto dorico e dedicato alla dea Atena, passando attraverso i romani e divenendo infine sede della cristianità. Oggi la Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima, questo è il suo nome per esteso, è patrimonio dell’UNESCO.
  • C’è un castello, il Maniace, che Federico II aveva scelto come casa.
  • C’è un altro castello, più in alto ancora, nella zona di Belvedere, il Castello Eurialo anch’esso di epoca greca, voluto da Dionisio I che ancora oggi è un luogo emozionante da cui vedere tutta la città dall’alto.

Cosa vedere nell’isola di Ortigia a Siracusa

C’è Ortigia, la città vecchia, un’isola in verità a cui si accede attraverso due ponti.

Oltre al Duomo e al Castello Maniace, già citati, in Ortigia puoi passeggiare e ritrovarti:

  • al Teatro dei Pupi Siciliani in via della Giudecca.
  • al Tempio di Apollo con le colonne ancora originali.
  • alla Fonte Aretusa, conosciuta anche come fontana delle papere o dei papiri.
  • al Lungomare Alfeo, per noi siracusane/i il lungolanotte, dove prendere l’aperitivo al tramonto.
  • davanti a un’opera di Caravaggio custodita nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia.
Tramonto marina Siracusa, terra di Archimede
Tramonto alla marina di Siracusa

Il mercato di Ortigia

Siracusa è anche il suo mercato.

È i pescivendoli che urlano “Pisci friscu”, è la frutta che sa di frutta.

Cosa stai dicendo? Non ho sentito bene…

Ah, beh! Sì, Siracusa è anche cibo buono, tanto buono, forse troppo.

E su questo ti darò due consigli irrinunciabili.

Dove mangiare gli arancini più buoni di Siracusa e dintorni

Se vuoi assaggiare gli arancini tradizionali al ragù, anni luce lontani da quelli che trovi a Roma e Milano (inutile dirmi che non è vero perché io li ho provati tutti), ti consiglio di andare da Midolo, in Corso Umberto, poco prima del ponte che ti condurrà in Ortigia.

Così puoi approfittare per una passeggiatina che avrà il duplice beneficio di portarti nella magia dell’isola e di aiutarti a smaltire un po’ di pancetta.

Se invece vuoi provare un arancino “alternativo”, ti consiglio di spostarti di qualche chilometro, raggiungere Avola e, in una vietta non esattamente turistica, assaggiare da Dolcemente Piccante  l’arancino al Nero D’Avola e Ricotta.

Qui troverai anche dei dolci buonissimi, ma l’arancino, almeno per me, è in assoluto il TOP del TOP. Dà dipendenza!

Arenella Siracusa

Cosa vedere nei dintorni di Siracusa

Siracusa è anche la sua costa, tra le più belle del nostro paese, che spingendosi fino all’estremo Sud, arriva fino all’Isola delle Correnti.

Trovi qui la lista delle spiagge più belle della Sicilia orientale.

E nei dintorni puoi facilmente raggiungere:


Marzamemi piazzetta
La piazzetta di Marzamemi

Siracusa è quella spiaggia in cui aspetto che le persone portino via i loro ombrelloni per godermi il fruscio del vento e il suono del mare.

Quella stessa spiaggia in cui mi portava mamma da bambina e verso la quale andavo in autobus da ragazzina.

La spiaggia dove ho incontrato l’amore dell’adolescenza e dove ho condiviso le estati con gli amici che venivano dal Nord.

La stessa dove oggi porto mia figlia.

Ci sarebbero molte altre cose da raccontarti di questa terra di Archimede, alcune le ho raccontate nel mio articolo Amarcord siciliano.

Quello che mi auguro è di averti trasmesso anche una sola emozione.

Perché in fondo il viaggio non è solo informazioni, è anche e soprattutto sentimenti.

Io per lo meno viaggio così.

Mi informo, certamente, ma tendo a farmi trascinare dalle mie viscere, dall’inevitabile cuore e dal buon, vecchio istinto che, per fortuna, tende verso incredibili e meravigliosi sbagli.

Soprattutto quando si tratta di fare la valigia e andare.

Dove?

Verso la prossima meta.

Amarcord siciliano

Il Pc di mio padre sulle gambe. I piedi pittati che emergono aldilà dello schermo.

Mentre scrivo, sono ancora a Siracusa, nella casa al mare dei miei, seduta su un letto che sa ancora di estate, con la luce del sole che prorompe dalla finestra.

I giorni di vacanza sono agli sgoccioli.

Tra pochissimo si rientra nel tran tran quotidiano, veloce, senza pause, ritmato da impegni di ogni tipo: lavoro, casa, scuola e sport della gnoma, progetti per il futuro (questi ultimi, come sempre nella mia mente, innumerevoli).

Unadonnaalcontrario Arenella Siracusa
La mia caletta preferita

Ritmi serrati

Non che abbia avuto un’estate dal ritmo lento, tutt’altro.

Si pensa sempre che questo sia il momento dell’anno in cui si ha il tempo di riposare e, invece, tra mare, tour vari, serate fino a tardi, il mio bisogno di sonno è aumentato anziché diminuito.

Dispiaciuta? Direi proprio di no

Con la vita da orsi che facciamo da quando la pargola è entrata nella familyalcontrario, un po’ di vita mondana mi fa dimenticare l’età che avanza… parlò Zaratustra.

Poi, pian piano, gli amici sono partiti, le cene con quelli rimasti relegate ai fine settimana, e il tempo sembra tutt’a un tratto dilatarsi.

Si è come in un momento extratemporale in cui non arrivi ad annoiarti ma, abituata a fare mille cose, ti chiedi: “E mò, che si fa?”.

Un giro per la mia città

In preda a questo amarcord siciliano, ieri ho deciso di fare un giro diverso della mia città.

Sì, perché da quando vivo nel continente, ormai da parecchi anni, quando rientro a Siracusa city, la vivo un po’ da turista.

Passeggio per Ortigia ( la città vecchia, un vero bijoux per chi non la conoscesse).

Porto gli amici a visitare il Teatro Greco e immancabilmente l’orecchio di Dionisio (che è sempre un divertimento per grandi e bambini).

Mi occupo di scofanarmi tutto il repertorio culinario della mia città (dall’arancino di Midolo, al gelato della Voglia Matta, il pesce dell’Ancora e i manicaretti di Burgio al mercato: chiaramente ne sto citando solo alcuni).

Tendo a non mancare un giorno di mare (dalla mia preziosa caletta sotto casa, quella della copertina di Safari alle spiagge più belle della Sicilia orientale… anche se poi resto una fimmina di scogghiu).

Insomma a parte il momento in cui con la scusa di far piacere a mia figlia, andiamo in giro in bici, di Noemi bambina c’è poco o nulla.

Ieri invece sono andata in città, quella nuova, che a dire il vero non è proprio una bella città, succube di un’edilizia del passato che non si è armonizzata con la città antica.

Ma per me è bellissima perché piena di antichi ricordi.

Amarcord siciliano e vecchi ricordi

Ed è così che sono passata davanti alla mia vecchia scuola elementare che, incredibilmente, è ancora una scuola elementare…

È così che la putia (=bottega) dove mi facevo imbottire il panino per la merenda, non c’è più.

Ed è stata sostituita da un’agenzia di onoranze funebri, che a quella di certo il lavoro non mancherà mai…

È così che il grande magazzino è stato soppiantato da un enorme negozio cinese…

È così che il nostro bar (ditelo che anche tu avevi il tuo bar, quello della quotidiana frase: “Ci vediamo al bar”) è ancora lì.

E si chiama ancora nello stesso modo. Una specie di miracolo!

È rimasta intatta anche la cartoleria dove compravo il diario di scuola. Che momento speciale! Io e la mia migliore amica a decidere per ore quale di quei bellissimi e nuovi diari avrebbe accompagnato quel nostro nuovo anno, pieno di aspettative e grandi speranze. Che bel ricordo!

Del resto è rimasto davvero poco.

Persino i palazzi sono cambiati. Qualcuno è stato ristrutturato, qualcun altro non si vede più perché davanti gli è stato costruito un super-condominio-moderno.

Marina di Siracusa amarcord siciliano
La marina di Siracusa

Persino la gente è cambiata…

… o forse sono io che non mi sono adeguata all’epoca.

In qualche modo calzo ancora gli occhiali dal filtro anni ’90 e mi sembra strano vedere i ragazzini senza gli invicta e le camicie a scacchi.

I e le Special sono stati sostituiti dagli scooterini e dalle vespe moderne.

E quante creste sulle teste dei maschi… come detesto i parrucchieri dei calciatori per aver creato questa moda!


Ok, da Siracusa passo e… chiudo qui il momento amarcord siciliano.

In fondo oggi sono io che ricerco la 14enne nascosta nel corpo della donnaalcontrario.

Che poi in verità, a parte il fatto che, se ballo come facevo allora, mi blocco per due giorni, lo spirito è sempre quello lì.

Sono ancora piena di sogni e aspettative come dentro quella cartoleria a scegliere il diario nuovo.

E non vedo l’ora di cominciare l’anno che verrà.

Sì perché, anche se so che avrò qualche mese complicato (faccende private), ho in mente tanti di quegli obiettivi e nuove avventure da iniziare che la ragazzina che è in me scalpita.

E non vede l’ora di scoprire come si svilupperanno nella realtà.


Se vuoi saperne di più della mia città, leggi l’articolo Cosa vedere a Siracusa, terra di Archimede.