L’ aiuto da casa

Aiuto da casa

Ci sono genitori convinti che i figli gli appartengano.

Sarà per via del DNA o del sangue (non ti capita mai che ti dicano: “È sangue mio”- che frase strana, non credi!?).

Li considerano loro proiezioni, nati per realizzare sogni da loro non realizzati, per vivere vite da loro non vissute.

Io ho sempre pensato che i bambini e le bambine siano individui completi così come sono, che siano loro a sceglierci e che noi “grandi” possiamo solo accompagnarli, qualche volta guidarli, poche volte consigliarli.

Ricordandoci che anche noi non sappiamo proprio tutto della vita (o quasi niente)…

… che forse anche a noi non è stato insegnato tutto correttamente e…

… che il nostro essere, il nostro comportamento è frutto di un’altra infanzia, di un’altra crescita, di un’altra vita… la nostra che, indipendentemente da quanto sia stata idilliaca o tremenda, è comunque solo nostra, non di tutti/e, non assoluta.

Quando guardo mia figlia crescere, sbagliare, imparare, litigare, ridere, fare una marea di ca**ate, vedo chiaramente che la sua vita non è mia, non è la mia.

E non vedo l’ora di scoprire cosa le riserverà il futuro senza limitarla con la mia testa e semplicemente lasciandola andare ed essere una curiosa spettatrice di tanta bellezza.

Aiuto da casa

Safari non mi appartiene

Penso la stessa cosa degli scrittori e dei loro libri.

Un libro non sarebbe nulla se non fosse per chi lo legge, senza persone che lo fanno proprio, lo usano, lo amano, lo sottolineano, lo odiano, ne sono indifferenti, lo consigliano, lo criticano.

Nemmeno i più grandi romanzi della storia sarebbero stati tali se non avessero avuto lettrici e lettori di varie età, interessi, gusti.

Cosa sarebbe stato di “Chiedi alla polvere” se John Fante lo avesse tenuto solo per sé?

E come sarebbe stata la mia vita senza averlo scoperto?

Persino Bukowski, colonna portante della mia crescita adolescenziale, disse di lui: “Fante era il mio dio”.

Io so benissimo di essere una scrittrice in erba e soprattutto ho ben chiaro che Safari non mi appartiene.

Mi considero un mezzo.

Ho ascoltato una storia che veniva da dentro, una donna che mi chiamava, che voleva essere ascoltata e io ho messo la sua storia nero su bianco senza farcirla troppo di idee mie.

È fluito senza interferenze mentali.

Tra l’altro un’esperienza meravigliosa che auguro a tutte/i, non necessariamente con la scrittura. Può avvenire persino passeggiando nella natura, a volte basta davvero poco per sperimentare di essere in quel flusso.

E dopo averlo scritto, per più di un anno l’ho nutrito, cullato, visto camminare e tenuto per mano proprio come un bambino.

E adesso lo guardo mentre va per una strada tutta sua.

Non sai quanto sia emozionante questa visione!

Safari è tuo come mio, nella stessa misura.

È il risultato delle mie esperienze personali e di quelle di tante donne che ho conosciuto in questi oltre 40 anni.

Ecco perché oggi, poco prima di pubblicarlo, chiedo l’aiuto da casa, il tuo aiuto per una scelta davvero importante.

Chiedo l’aiuto da casa

Vorrei che fossi tu a decidere la copertina di Safari.

Non potrei chiedere a nessun altro/a questo prezioso aiuto!

Cliccando su copertina, troverai il post dove ho pubblicato le due opzioni che ho preparato sudatamente (perché non sono neanche una graphic designer) e dove ti spiego come votarle.

Ti basterà cliccare sull’articolo e votare. Super semplice!

Grazie di cuore, perché, lo ribadisco, senza di te non ci sarebbe né unadonnaalcontrario né Safari!


E poi qualche mese dopo questo articolo e l’immenso aiuto da casa ricevuto, il mio libro fu pubblicato e la copertina scelta la trovi qui nella pagina dedicata a Safari.

Assaggi di Safari: le tre cavie

In verità più che assaggi di Safari, sono vere e proprie digestioni o indigestioni.

Ma l’immagine era meno poetica, non trovi?

Dopo l’annuncio di settimana scorsa, ho pensato:

Chi più di loro può parlarti del mio bambino (che c’è? Per me ha un valore affettivo mica da poco)?

Chi più di loro, che sono le uniche ad averlo letto, cartaceo, con gli appunti a margine, scritti a mano?

Ma soprattutto “loro” chi?

Le tre cavie che hanno letto Safari
Le tre cavie disegnate da mia figlia Catherine

Le cavie di Safari

Parlo delle mie tre cavie umane: l’hair-stylist, la guida turistica e l’ingegnere!

Detta così, sembra proprio l’incipit di una barzelletta e invece sono proprio i mestieri delle tre persone che hanno letto Safari.

Da parte mia una sola raccomandazione, a tutte la stessa:

Te lo affido (già piangevo in stile tragedia greco-romana). Mi raccomando, non farlo leggere a nessun altro, prenditi tutto il tempo che ti serve e quando lo avrai finito, sii sincera/o, onesta/o, anche dura/o ma con gentilezza!”.

Ne avevo paura, vero??????

L’hair-stylist

Che ha detto l’hair-stylist, capelli rossi corti, occhialini colorati e yoga-addicted?

Prima ad aver avuto Safari in mano, nel lontano Agosto 2014:

Ho amato la protagonista! Mi sono identificata in lei. Ho vissuto le sue emozioni e gli stati d’animo. Ho pianto e ho sorriso. È stato un viaggio nell’anima. Lo consiglio a tutte e a tutti coloro che, come me, cercano il loro posto nel mondo”.

Ops, mi sa che ti ha svelato qualcosa di più sull’argomento (mannaggia a me che di marketing non ci capisco proprio un bel niente, sai quel “creare la suspense” che piace tanto ai pubblicitari? Ecco, io zero!).

Sai che c’è? Chissenefrega, voglio essere me stessa fino in fondo in questa avventura!

La guida turistica

Avanza la guida turistica: capello biondo lungo, abbronzatissima (e ce credo, sta sempre in giro a far vedere la città eterna agli ammerigani). Ah, dimenticavo, se la inviti a cena, ti porta delle grandi cofane di insalata e ceci… va matta per i ceci!

In mano Safari ad Ottobre 2014:

Mi ha fatto viaggiare pur non essendo mai partita. Mi ha ridato la voglia di non fermarmi per le tante paure personali ma di continuare a scoprire e a sorprendermi dei tanti luoghi, vicini e lontani, delle tante possibilità che ho di fronte a me. L’ho letto di getto, senza quasi respirare, e di solito io ci metto una vita a terminare le mie letture”.

Quest’ultima frase è stata un bell’incoraggiamento per me, me che da lettrice devo assolutamente non annoiarmi quando leggo.

Infine avevo bisogno del parere di un logico, uno con la testa matematica, uno di quelli che le cose funzionano in quel modo e solo così… e guai se tenti di fargli cambiare idea: mission impossible!

L’Ingegnere

Ma soprattutto c’era bisogno del parere di un essere definito in siciliano “masculo, quindi maschio + razionale = ingegnere”.

Consegnato Safari a Novembre 2014:

Lusingato in quanto cavia, perplesso come lettore per l’idea che fosse un romanzo per sole donne… Invece tante sorprese! Scrittura scorrevole, mai banale, ritmo coinvolgente. Storia universale, più utile del previsto per un ometto dal cuore quadrato come il mio… respiri un’aria leggera anche quando il tema è serio. Ti sembra di esserci sempre al fianco della protagonista, anzi vorresti proprio stare lì con lei per condividere la scelta coraggiosa che può trasformare la tua vita. Quando arrivi alla fine ti rimane quel sapore piacevole misto a nostalgia tipico di quando vorresti non salutare mai.”

Ed io lusingata di aver fatto ammorbidire gli angoli del cuore quadrato.

Della quarta cavia conoscete già il giudizio e io non vedo l’ora di sentire il tuo parere, i tuoi viaggi, le tue emozioni…

L’ annuncio… che emozione!

Eh, sì, finalmente lo annuncio.

Non ho mai scritto un post cancellando le parole così tante volte (un po’ come quando, da ragazzina, scrivevo le lettere a mano e riempivo il cestino di pallottole di pagine strappate).

E questo la dice lunga su quanto mi emozioni renderlo (che cosa???) non più solo mio, ma tuo.

Il che mi piace molto perché credo che le cose belle, quelle che ci emozionano di più, diventino ancora più belle solo se condivise, se si ci apre agli altri e non si rimane chiuse/i nel proprio mondo segreto, seppur fatato e brilluccicoso.

Perciò bando alle ciance (Diocom’èanticaquest’espressione!)… te la racconto esattamente come l’ho raccontata a quelle pochissime persone che ne sono a conoscenza.

A te solo una preghiera… leggi fino alla fine. Grazie!

Annuncio bozza SAFARI

Ti annuncio “Safari”

Da quando nel 2012 sono diventata mamma al contrario, ho dovuto mettere quasi del tutto da parte il mio lavoro da freelancer a favore del posto fisso del marito.

Chi si ritrova, alzi la mano!

E così, dopo aver dipinto casa, spostato mobili e agito senza sosta per colmare la mia vena creativa e le tristissime finanze, mi sono ritrovata davanti al mio Mac con una storia.

Una storia che mi ronzava in testa. Un personaggio, una donna, che parlava per me e che voleva essere ascoltata. E io l’ho ascoltata.

Una storia di cui conoscevo l’inizio e la fine ma non cosa sarebbe accaduto in mezzo.

Una storia scritta da Settembre 2013 a Luglio 2014, nove mesi esatti… e la metafora sorge spontanea.

Una storia che ho dedicato alle donne (sebbene non sia una storia solo per donne), soprattutto a quelle italiane, alle donne che hanno talento e che sono costrette a castrare questo talento per le “urgenze” familiari.

L’ho scritto con ironia perché di cose pesanti ne abbiamo abbastanza nelle nostre vite e perché credo che ci serva leggerezza per aprire gli occhi e vedere come siamo fatte veramente.

Poi ad un certo punto, sebbene non ci credessi neanch’io, è arrivata la parola FINE.

E mi sono chiesta: “E ora?”

Quello che è successo da quella domanda ad oggi ha qualcosa che non so descrivere con la razionalità.

Ho chiesto a tre cavie umane di leggerlo, diverse tra loro per sesso, lavoro, famiglia.

E cos’è accaduto?

Che le loro parole, giudizi, emozioni, alla fine della lettura, fossero identiche tra loro, identiche a quelle che provavo io stessa durante la scrittura; che abbiano riso e pianto e che, anche grazie a Safari (questo è il titolo) abbiano preso decisioni coraggiose per le loro vite.

Ecco perché, ad un certo punto, superando le mie remore emotive, ho deciso di farlo leggere ad una quarta persona (siccome sono anche un po’ masochista), giornalista e scrittrice che, invece di distruggermi come io immaginavo, anche semplicemente per una “e” senza accento, mi ha scritto con mia immensa sorpresa:

 “La verità? Mica lo sapevo che scrivevi così bene. Safari è davvero un bel cocktail di emozioni, adrenalina, riflessioni, ritmo.”

Credo di aver pianto per i successivi 20 minuti dopo aver letto la sua email.

Safari ha una magia in sé che non so spiegare con le parole ed è grazie a questo piccolo romanzo, grazie alle quattro splendide cavie che è nato il blog unadonnaalcontrario ed è per questo e per molto altro che:

Ho deciso di fare il salto nel vuoto e auto-pubblicare…

… ben consapevole della difficoltà che questo comporta: nessuna pubblicità se non il passaparola, nessun sostegno anche pratico, nessuna garanzia ma, come ho scritto nel post precedente, è il momento di rischiare, di smetterla di aspettare e, nel giorno in cui lo annuncio, dichiaro pubblicamente che:

Ho davvero bisogno di te in questa avventura!

Il libro uscirà alla fine di Novembre perché devo ancora sistemare qualcosina, visto che sono da sola ad occuparmene e non sono esattamente una cima in queste cose.

Nei prossimi post ti racconterò della protagonista, ti terrò aggiornate/i sulla pubblicazione, accennerò alla trama e soprattutto ti chiederò di scegliere insieme a me una cosetta piccola, piccola, ma tanto, tanto importante perché…

Ci tengo che tu sia parte integrante del progetto. Per il momento un semplice ma infinito… Grazie!