Un anno di Safari

Un anno esatto fa usciva Safari.

Non scrivo questo post per celebrarmi, sebbene qualche volta sia utile un po’ di auto-celebrazione, ma perché questa esperienza è la prova che ognuna/o di noi, dentro di sé, ha un potenziale illimitato.

Un potenziale che possiamo tirare fuori anche se non ci crediamo del tutto. E che, con quel potenziale, possiamo realizzare grandi cose.

Seguimi fino in fondo perché alla fine ti chiederò di…

Safari in spiaggia

Essere protagonisti

Se ci penso, mi sembra ancora più incredibile di quando tutto questo è cominciato. Una mattina di Settembre del 2013. Io davanti al mio Mac e la storia di un viaggio intorno al mondo.

Quel giorno mai avrei pensato che oggi 18 Novembre 2016 Lisa avrebbe viaggiato con centinaia di persone, persone a me sconosciute, persone che hanno riempito le mie email e questo blog di messaggi, di recensioni, di supporto.

Ed è proprio questo il grande guadagno del viaggio di Lisa, il guadagno che è arrivato a me: tutte le persone che ho conosciuto fisicamente e virtualmente da quel giorno di un anno fa.

La vita qualche volta fa degli strani scherzi. Una stylist che si mette a scrivere, e non scrive di moda o di costume, ma scrive di un viaggio.

Una donna insieme a una donna. Lisa e me.

Sì, perché è questo che è stato per noi: un confronto costante, quotidiano. Io alla mia scrivania, tra una lavatrice e i compiti della gnoma. Lisa col suo zaino in spalla da un paese all’altro.

Ma Lisa non è l’unica a cui devo tanto

Ci sei tu. Al di là dello schermo. Ci sono le tue recensioni.

Le blogger che hanno fatto piangere me che ho la scorza dura e fredda.

Le lettrici che mi hanno incoraggiata a sentirmi una scrittrice (“Chi, io? Ma dai!“).

I lettori, la vera sorpresa, uomini che hanno colto la grande opportunità del “maschile” in questo mio piccolo libro.

So che il percorso del suo messaggio è solo all’inizio. Che la sua strada è un po’ più lenta dei pubblicizzati best sellers nei banconi delle librerie. Ma non demordo.

Lisa è forte e io cerco di esserlo con lei. Andiamo avanti, passetto per passetto, grazie soprattutto a te.

Oggi festeggio il primo anno di Safari con una novità che mi riempie di gioia:

SAFARI è ora disponibile in lingua inglese.

E la persona che devo ringraziare di più è la mia traduttrice che è troppo modesta e non vuole essere citata, ma per me lei è stata l’ennesima scoperta di questo meraviglioso viaggio.


Qui torno al messaggio in calce all’articolo. E lo faccio perché (l’ho già detto, vero?) spinta da un’immensa gratitudine.

Oggi ti chiedo…

Un anno di Safari

Grazie!

E siccome questo blog è nato per darti la luce che meriti, voglio chiederti di raccontarmi come hai usato il vostro potenziale illimitato. In quale occasione e come è venuto fuori.

Perché è vero che ho vissuto questo tipo di esperienza ma è anche vero che me lo dimentico in fretta.

A te capita? A me spesso.

Magari faccio un bel percorso, raggiungo dei bei risultati ma poi non gli dò l’attenzione che meritano e torno alla mediocrità.

E niente mi fa paura più della mediocrità. Ahimè!

So che sei una persona incredibile, magari nascosta da altre più “ingombranti”, magari solo un po’ timida.

Ecco: io voglio darti la luce che meriti.

Non importa in che campo, non importa se è una cosa che ti ha dato notorietà o no.

Importa soltanto che abbia utilizzato il potere dentro di te Quella cosa che non ha niente di trascendentale o di mistico ma che esiste in ognuna/o di noi.

Tutto qua! “Seeeee”, sento dall’altra parte dello schermo.

In verità io sono sicura che se scruti dentro di te, ti ricorderai di quella volta che sei riuscita/o a parlare finalmente con qualcuno. Ti verrà in mente quella volta che hai fatto una cosa che non era da te e ti ha reso euforica/o. Ti tornerà alla memoria di quando hai fatto sorridere una persona con una storia molto triste e che nessuno era riuscito a farlo.

So che là fuori c’è questo potenziale, lo so per certo.

Lo ripeto: voglio darti la luce che meriti.

Scrivimi in un commento qui sotto o, se preferisci, in privato.

Non vedo l’ora di leggere la tua incredibile storia.

Festeggiamo insieme!

Mammayoga risponde

Quando mammayoga mi ha regalato la sua recensione di Safari, mi ha fatto sentire come chi vince un premio ambito.

Mi aveva dimostrato che Safari non era stato scritto invano e che forse davvero ero riuscita nel mio intento. Poi però qualche giorno dopo, sempre lei, imperterrita, mi ha scritto un’email, molto personale, chiedendomi di partecipare alla rubrica Unadonnaalcontrario chiama gentealcontrario.

E io non ho potuto non dedicarle la rubrica di questo mese.

Sembrerà autoreferenziale ma in verità la pubblico per mostrare il punto di vista di chi non mi conosce se non attraverso la rete e che, su una fiducia basata su “non so che”, ha avuto la voglia di leggere il mio piccolo racconto e farlo suo.

Ecco perciò le sue parole.

In fondo trovi le domande, devo dire, mooolto personali e le mie risposte altrettanto intime.

Mammayoga con Safari

Mammayoga

“Ci sono storie che leggi, ti piacciono, ma poi finisce lì. Ce ne sono altre che leggi, ti piacciono, ma poi fanno molto di più. Eh sì… prima di andarsene da te e prima che tu ti decida a lasciarle andare -con quel pizzico di malinconia che ti coglie nel voltare l’ultima pagina- riconosci che sono storie che in qualche modo sono state capaci di sfiorarti, di dirti qualcosa che a te interessa sul serio.

È un po’ come con le persone che incontri: gli amici, gli amori, i colleghi. Con alcuni scatta qualcosa, con altri proprio non scatta… te ne fai una ragione. Hai presente quando non senti il tempo che scorre? Stai lì e ci stai bene, va tutto bene così. Attimi speciali. In quel momento non sei mosso dall’inquietudine di fare altro. E questa cosa a me succede con alcuni particolari incontri oppure da sola, quando per esempio sto in mezzo alla natura. E mi è successa con il tuo libro. Proprio così. Per questo ho sentito l’esigenza di scrivere di Safari appena l’ho concluso.

Avrei tante domande da farti, Noemi, ma sono anche dell’idea che non tutte le curiosità debbano essere colmate. È come con le poesie e con i testi delle canzoni che amo. Penso subito a De Gregori e a quante volte ho cercato di leggere dietro ai suoi versi, sforzandomi di capire esattamente cosa volesse dire. Tanto abituata a parafrasare che m’incaponivo nel dettaglio. Ma poi mi sono arresa. La bellezza di un testo sta nelle sensazioni, nell’incompreso, nel dubbio; non per forza deve tornarti sempre tutto come in calcolo matematico. C’è un universo, quello dell’autore, che penso debba essere custodito. Lui ti dà qualcosa, lasciando andare un po’ di sé. Ogni lettore ha l’opportunità di cogliere quel fiore ma la radice non gli appartiene, quella va lasciata alla terra.

E allora, Noemi, ho deciso di non fartele tutte le domane che avevo in testa, ma giusto qualcuna. So che mi risponderai al tuo modo da donnaalcontrario, in libertà e senza imposizione alcuna. Come piace a me! Grazie!”

Ed eccole qui le domande di Mammayoga e le mie risposte:

Verità

  • M: Verità. C’è del vero nelle tue righe, questo si avverte forte sin da subito, c’è un percorso che non può non appartenere se non a chi ha scritto il libro, per quanto sicuramente tu ti sia ispirata a storie che vanno anche al di là della tua esperienza personale. È così?”.
  • N: Giuro di dire la verità, nient’altro che la verità, lo giuro: no, a parte gli scherzi (ho sempre sognato di poter dire questa frase), Lisa è un mix di molte donne che hanno attraversato la mia vita. Tra queste donne ci sono naturalmente anche io, c’è anche la mia esperienza di vita, che non è stata esattamente “semplice” ma, come giustamente dici tu, alcune cose vanno custodite dentro di sé, rimanendo nel mondo del “non detto”. In fondo non credo serva sempre conoscere i dettagli ma la trasformazione che una persona fa per cambiare dentro e fuori, quella sì che è importante perché noi siamo tutte/i diverse/i, il nostro bagaglio di vita è diverso, solo la decisione di cambiare e il percorso che da lì viene fuori è veramente significativo.

Il viaggio interiore

  • M: Il viaggio interiore. Il viaggio di cui parli è un viaggio anche e soprattutto alla scoperta di sé, a recuperare la propria verità, condizione essenziale per essere felici, per sentirsi vivi. Via i condizionamenti, le paure, le percezioni distorte della realtà. A volte basta cambiare prospettiva per osservare il mondo con occhi nuovi e questo Lisa lo dimostra ripetutamente nel romanzo. Mi piacerebbe chiederti qualcosa sul buddhismo e quanto questo c’entri con il tuo percorso spirituale.”.
  • N: Il Buddismo accompagna la mia vita da 19 anni ed è effettivamente stato fondamentale nella mia rivoluzione personale. Mi ricordo che quando ho letto le prime pagine di un testo buddista, ho pensato “Ecco, finalmente, sono tornata a casa”. Ritrovavo me stessa in quelle parole, in quegli insegnamenti: la possibilità di cambiare qualunque condizione, anche la più complicata; la comprensione profonda che tutto dipende da te e non da qualcosa di esterno a te; la potenzialità infinita che risiede dentro gli esseri viventi. Naturalmente è un percorso, non sono arrivata in nessun eremo felice. Vivo nella quotidianità, cercando di mettere in pratica quello che imparo, fallendo il più delle volte, alzandomi da terra quando cado e collegandomi a tutto ciò che mi circonda perché so che non esiste felicità se non nella condivisione: io sono felice se anche chi è intorno a me lo è.

Il viaggio fisico

  • M: “Il viaggio fisico. Sei riuscita a portare il lettore in giro per il mondo. Sembrava di essere lì, di osservare la natura con Lisa, di perdersi nella bellezza dei luoghi descritti, di ascoltare le colonne sonore in macchina con lei. A quali luoghi descritti sei più legata e perché?”.
  • N: Per questa domanda ti ringrazio particolarmente. In tanti mi chiedono come ho fatto a descrivere così dettagliatamente luoghi che non ho mai visitato di persona. E non sai quanto mi riempia di gioia questa cosa. Io posso solo rispondere così: probabilmente è il mio amore infinito per il viaggio. Viaggiare mi appassiona come poche cose al mondo, mi fa “respirare” a pieni polmoni. Nella mia vita ho visitato l’Africa, molta parte dell’Europa, l’Indocina. Si sa che amo moltissimo New York e la sua energia vitale. Però tu mi fai una domanda specifica: a quale dei luoghi visitati da Lisa sono più legata ed io ti rispondo che in ognuno di essi, lei fa un profondo cambiamento, un passetto verso la sua felicità, ma alle Hawaii lei fa uno scatto di mille miglia in avanti e probabilmente il momento in cui si trova a Big Island, davanti al cratere fumante di Kilauea è il momento che mi ha penetrato la pelle.

La protagonista

  • M: Lisa, la protagonista. Sono certa che il personaggio di Lisa piaccia molto e possa essere anche fonte di ispirazione per alcune donne. Io per esempio mi sono ritrovata a invidiare il suo coraggio, la sua tenacia, la sua ostinazione a rispondere a se stessa e basta. C’è qualcosa che ha Lisa e che manca a Noemi? E quanto di Noemi c’è in Lisa?”.
  • N: Noemi è determinata e fragile come Lisa. Forse a Lisa invidio il coraggio di essere andata fino in fondo. Ma ci sto arrivando anch’io.

Ecco tutto. Mi sento un po’ più “svestita” dopo queste domande di Mammayoga ma sono qui, sinceramente, così come sono.

E adesso, se ti va, tocca a te: se vuoi essere la prossima protagonista della mia rubrica, qui di seguito trovi il riepilogo su come partecipare. Aspetto la tua storia.

Grazie infinite di esserci!

Rubrica unadonnaalcontrario chiama gentealcontrario

Gratitudine e condivisione: perché?

Alle presentazioni di “Safari” ho l’abitudine di iniziare ringraziando.

Sì, perché, di solito, i ringraziamenti si lasciano alla fine degli eventi, quando qualcuno si alza per andar via, o si è finito di ascoltare l’oratore e l’attenzione è un po’ calata.

A volte vengono fatti più per un senso del dovere, perché è “giusto” farli, o semplicemente “pro forma”.

Leggerezza, gratitudine e condivisione sono i capisaldi della mia vita, soprattutto negli ultimi anni.

Non che non lo siano stati precedentemente, ma in questa parte della mia esistenza hanno assunto un valore concreto, tangibile.

Di quello che penso sulla leggerezza ti ho già parlato in lungo e in largo. Oggi mi dedico alle altre due paroline magiche:

Presentazione Safari allo Stallo di Roma
La Presentazione di Safari allo Stallo, Roma

Gratitudine e condivisione

Per Gratitudine non intendo soltanto quella che provo per un aiuto, un complimento o qualsiasi altra cosa ricevuta dall’esterno.

Intendo la Gratitudine a prescindere. La Gratitudine in partenza.

La Gratitudine senza aspettarsi niente da nessuno. Intendo un atteggiamento della mente e del cuore, che non è assolutamente semplice e nemmeno scontato.

Per quanto mi riguarda è un vero e proprio allenamento.

Così come un atleta deve fare allenamenti quotidiani per rafforzare i propri muscoli, io mi alleno da anni a provare gratitudine a prescindere.

Ci sono giorni che non la sento affatto, giorni che mi sento la persona più sfigata della terra (hai presente la sindrome di calimero “piccolo e nero”), giorni che mi viene da dire: “Grata de che? Ma vaffa…”.

Li paragono a quei giorni in cui di fare gli addominali non mi va neanche se mi pagano (beh, dipende da quanto!), quei giorni che trovo ogni scusa possibile e immaginabile per fare un minimo di movimento: “Ho mal di testa”, “Mi sento fiacca”, “No, oggi, no, domani ne farò il doppio (seeee, quando mai?)”.

Insomma un vero e proprio intensive training.

Quando esercito la gratitudine, tutto cambia

Poi però ci sono quei giorni che mi sveglio e sono grata.

Grata apparentemente per nulla, per nulla di particolare.

Non ho un nuovo lavoro, Lui non mi ha portato dei fiori, la gnoma ha il solito broncio mattutino.

Eppure sento gratitudine, gratitudine e nient’altro.

Ecco perché sono sincera quando, come prima cosa, ringrazio chi mi ha offerto il suo locale per raccontare la storia di Lisa, persone che non mi hanno mai vista prima ma, alla mia richiesta telefonica o dal vivo, hanno detto sì senza indugiare.

Ecco perché ringrazio chi decide di leggere il mio blog o il mio libro, senza che ci sia alcuna pubblicità in radio o giornali, solo sulla fiducia, una fiducia anche questa “a prescindere”, visto che la maggior parte di queste persone non mi conosce personalmente, ma solamente attraverso il web.

Ecco perché mi viene spontaneo iniziare il racconto di Lisa con un “grazie” a chi lo ospita e a chi sta per ascoltarlo.

Ecco perché accade che Lui i fiori me li abbia portati oggi, dopo aver scritto queste parole (che Lui non ha letto) e senza che io mi aspettassi nulla.

E poi c’è quell’altra parolina magica:

gratitudine per la Presentazione Safari al Clivo, Roma
Safari e me al Clivo, Roma

Condivisione

Diciamo che nell’era di internet, questa parola è super-sdoganata.

Si condivide la qualunque, foto, pensieri, citazioni, viaggi, persino quante volte vai in bagno (forse in questi casi si potrebbe anche evitare).

Nel mio caso la Condivisione ha un significato personale.

Perché prima di tutto io sono una specie di orso. Mi piace la solitudine, faccio fatica a raccontarmi perché ho paura dell’esposizione, ho paura di essere ferita, del giudizio facile e spesso non voluto.

E allora tu ti chiederai: “Com’è che ti è venuto di aprire un blog?”.

A questa domanda non ho ancora una risposta chiara. Banalmente potrei dirti che l’ho fatto per Safari, per poter fare arrivare il messaggio di Lisa a più persone possibili e, per far questo, dovevo mostrarvi come scrivevo. Questa era la mia unica lettera di presentazione.

Ma, e qui viene il bello, non posso non dire che l’apertura di questo blog sia stato un gigantesco guadagno per la mia vita da orso.

Ho imparato che espormi non era del tutto deleterio, che dall’altra parte dello schermo c’era una marea di gentealcontrario come me, che potevo comunicare con loro. E anche la gente aldritto non era poi così male.

Ho imparato appunto il valore della condivisione.

Bilanci

In questi anni di Unadonnaalcontrario il bilancio è assolutamente positivo: ho conosciuto donne e uomini con cui condivido un modo di pensare, un modo di vivere.

Ho ritrovato vecchie amicizie che mai nella vita avrei pensato di riabbracciare.

Ho scoperto nuove realtà, nuovi modi di vivere il web e la realtà intorno a me.

Oggi non sono una persona abbastanza risolta, ho ancora qualcosina da sistemare, alcune proprio da iniziare, alcune da formulare, alcune da riprendere (cavoli, ho più di 40 anni e sembro un’adolescente in crisi esistenziale).

Ma mi sento un pezzettino più avanti di quanto non fossi un anno fa. Mi sento un pelino più completa e forse pronta per fare un altro pezzetto di strada alcontrario.

Se hai voglia di Condivisione anche tu, lasciami un messaggio qui sotto ché calimero-Noemi si sentirebbe meno sola.

Pronti, partenza, via… è uscito Safari!

Ed eccomi qui finalmente ad annunciarlo: è uscito Safari.

Sono emozionata.

Eccitata e terrorizzata allo stesso tempo.

È uscito Safari

L’ho scritto troppo in grande? È che non ci credo. E invece è così, è tutto vero!

Come una mamma che tiene per mano il suo bambino fino a quando non è pronto a camminare da solo, l’ho protetto, cullato, mostrato a pochissime persone.

L’ho curato e nutrito e adesso è pronto.

Pronto per camminare, correre, saltare, per trovare nuove amiche e amici, per iniziare la sua vita indipendentemente da me.

Pronto per arrivare nelle tue mani, per essere vissuto, sottolineato, regalato.

È uscito Safari

Pronto per assaporare le tue emozioni

Non sarebbe arrivato fino a qui senza di te, senza il tuo incitamento, il tuo incoraggiamento, le email inaspettate.

Per questo ci tengo a dirlo e a ribadirlo: Safari è un progetto nostro, non solo mio.

E non vedo l’ora di leggere i tuoi tweet, i commenti, di ricevere le tue foto con il mio libro tra le mani.

Non vedo l’ora di farti viaggiare insieme a Lisa, la protagonista.

Non vedo l’ora di vedere Safari stesso viaggiare in giro per l’Italia e per il mondo, magari nella tua borsa, sulla metropolitana prima di entrare in ufficio, a fianco alla tua scrivania, sul comodino accanto al letto, su un plaid in un parco prima di un picnic o, visto che tra poco ci siamo, sotto gli alberi di Natale.

Se come me, ami i libri in “carne e ossa”, hai bisogno di toccare, annusare la carta appena stampata e di annotare gli appunti, Safari è disponibile in versione cartacea.

Se invece sei più tecnologica/o, Safari è disponibile anche in formato ebook.

A te la scelta!

Condivisione

Ho scritto, corretto, editato, formattato, pubblicato da sola, senza il sostegno economico o pratico di nessun altro e senza avere quasi nessuna conoscenza iniziale di alcuna di queste cose.

Ho dovuto studiare e lavorare sodo ma alla fine ci sono riuscita.

Questo vuol dire non che io sia brava ma che ognuno di noi può realizzare i suoi desideri.

Sì, è una gran fatica ma la passione è una motivazione più grande.

La svolta vera però l’ho avuta quando ho sentito il sostegno e l’appoggio incondizionato dell’ambiente intorno a me.

Senza condividere con gli altri, le nostre passioni non risplendono. Tu sei la mia condivisione e spero che mi aiuterai a condividere ancora il mio messaggio con altre persone. Grazie!

Chiudo con le parole che mi ha scritto ieri in un’email la mia meravigliosa traduttrice (ebbene sì, Safari uscirà presto anche in inglese. Yeah!):

Have been translating all the afternoon.  I can’t seem to stop translating, it’s such fun here in Japan now and Africa was extraordinary. Well done Noemi! P.”

Sono rimasta a tradurre tutto il pomeriggio. Non riesco a smettere di tradurre, è così divertente qui in Giappone adesso e l’Africa era straordinaria. Ben fatto Noemi! P.”

Buona lettura e… attendo trepidante… te!

Copertina 1 o copertina 2? A voi la scelta!

Copertina 1 o 2

Eccomi qui, all’appello!

Dopo averti chiesto l’aiuto da casa, sono pronta a proporti le due bozze di copertina per il mio Safari, due bozze che ho preparato con poca “scienza” di graphic design e una grande quantità di cuore.

Entrambe le opzioni di copertina hanno un valore affettivo molto alto per me ed entrambe raccontano qualcosa del contenuto.

Copertina 1 di Safari

COPERTINA 1 SAFARI
COP1 #SAFARI

Ecco la prima: questa prima copertina racconta il luogo, New York City, che sarà il cuore del cambiamento della protagonista di Safari, Lisa, l’ultima tappa di un viaggio intorno al mondo che è innanzitutto un viaggio di trasformazione e di evoluzione.

Copertina 2 Safari

Copertina 2 Safari

La seconda rivela il suo punto di partenza, le sue radici, la sua terra. Da qui parte e qui ritorna sempre. Il suo mare, i suoi scogli, la sua Sicilia, una luna di spiaggia poco conosciuta e da dove nascono molte delle sue idee.

Due copertine molto diverse tra loro nei colori, ma soprattutto nel significato. Eppure entrambe raccontano la stessa storia, quella di una donna che girerà il mondo per trovare o, meglio, rivelare la sua vera identità.

Votate

Forse adesso mi chiederai: e io?

A ye chiedo solo un piccolo gesto: votare!

Per farlo, basterà lasciare un commento qui sul blog, subito sotto l’articolo o sulla pagina Facebook, Twitter o Instagram con su scritto COP1 #SAFARI se la tua preferenza andrà alla copertina N°1 o COP2 #SAFARI se invece la tua preferenza andrà alla copertina N°2.

Tutto questo da adesso al 31 Ottobre.

Semplice, no?

Adesso tocca a te.

E per quanto riguarda me?

A me non resta che osservare questo nuovo tratto di strada di Safari e godermelo perché mi fido di te e so che, senza ombra di dubbio, sceglierai la copertina giusta, quella che completerà questa prima parte del suo percorso.

Grazie!