Fisica quantistica e dintorni

Prendi una mattina uggiosa, una di quelle mattine di fine febbraio che la Primavera sembra non arrivare mai.

Ho pulito casa, risposto alle e-mail arretrate, sbirciato sui social, scritto un messaggino all’amica che non vedevo da tempo…

Di solito non accendo mai la tv prima delle nove di sera perché mi annoia da morire, ma mi stavo già annoiando e così… zapping di qua, zapping di là mi ritrovo davanti un uomo con i capelli grigi, arruffati e l’espressione di un bambino curioso.

Non zappo più. Lo ascolto.

È un fisico, uno scienziato, e quando parla di quello che fa, usa termini semplici, alla portata di tutti.

È persino divertente.

Mi rapisce completamente e questo mi succede quando vedo qualcuno innamorato follemente di quello che fa, quando il suo lavoro è chiaramente la sua passione.

Alla fine dell’intervista, gli viene chiesto: “A quali condizioni tornerebbe in Italia?”-.

– “Semplicemente le stesse condizioni che ho in Francia, la possibilità di lavorare, un gruppo, delle stanze. Poi io faccio fisica teorica. Non ho neanche bisogno di granché… dei gessetti”-.

Sorvoliamo sulla tristezza che mi ha procurato questa risposta.

Ormai era fatta. Volevo saperne di più.

E così, via con le ricerche su questo colosso italiano della gravità quantistica.

Stavolta però al web ho preferito la libreria e, dopo aver rovistato la Feltrinelli in lungo e in largo alla ricerca del suo ultimo libro, complice la sala d’attesa di uno studio odontoiatrico (WOW, mondanità pura!), ho iniziato a leggere.

Ah, scusa, dimenticavo il particolare più importante, il fisico in questione è Carlo Rovelli.

fisica quantistica

La realtà non è come ci appare di Carlo Rovelli

Non ti preoccupare, nonostante le equazioni che pure per me sono un ricordo lontano del liceo, Mr Rovelli scrive di fisica quantistica con ironia, semplicità e soprattutto tanta, tantissima umiltà.

Leggo che il tempo non esiste e che le cose cambiano solo in relazione l’una all’altra.

Leggo che gli atomi sono una rete di reciproca informazione fra sistemi fisici, nell’universo.

Lungi da me avventurarmi in congetture che rivelerebbero solo la mia infinita ignoranza in materia, ma questa lettura mi colpisce parecchio.

La scienza di oggi conferma che tutto nel nostro mondo è legato, che ogni mia azione, persino un mio pensiero, ha una conseguenza nella realtà che mi circonda; che il tempo non è lineare come la nostra mente ci porterebbe a pensare ma somiglia a qualcosa di più circolare; che i veri grandi sono quelli che non credono di avere risposte certe ma che si mettono continuamente in gioco andando oltre le proprie convinzioni.

Citando le sue parole:

Per imparare qualcosa di più bisogna avere il coraggio di accettare che quello che pensiamo di sapere, comprese le nostre convinzioni più radicate possa essere sbagliato, troppo ingenuo, un po’ sciocco… Non impariamo nulla se pensiamo di sapere già l’essenziale… fare scienza significa scontrarsi quotidianamente con i propri limiti, con le innumerevoli cose che non si sanno e non si riesce a fare… È la consapevolezza della nostra ignoranza che dà alla scienza la sua straordinaria affidabilità (pag. 226-227)”.*

Come sarebbe diverso il mondo se ogni essere umano, nel proprio campo, formulasse questo pensiero…

La fisica quantistica secondo mia figlia

E poi ci fu quel dialogo mamma-figlia:

Figlia:  “Mamma, cosa stai leggendo?” –

Mamma: “Il libro di un fisico italiano davvero bravo. Si chiama Carlo Rovelli” –

Figlia: “Mi leggi qualcosa?” –

Mamma: “Sei proprio sicura? Forse è un po’ difficile per te. Aspetta, ti racconto questa cosa carina sugli atomi. Gli atomi sono un po’ come i bambini: giocano, si tirano, si spingono, si attirano e si allontanano. Insomma si fanno gli scherzetti” –

Figlia: “Ma quindi quando uno tira un ceffone, sono gli atomi che si attirano?” –

Ecco qua, la fisica quantistica secondo mia figlia!