Cosa vedere a Bali: terra di pace e di sorrisi

Questo non è il classico post su cosa fare e dove dormire a Bali.
Sì, certo, troverai anche tutte queste informazioni necessarie per organizzare il tuo viaggio nella splendida isola indonesiana.

Ma prima voglio parlarti del perché ho scelto questo titolo: Bali, terra di pace e di sorrisi.

E lo farò raccontandoti delle storie perché, quando viaggio, sono le storie a colpirmi davvero.

Storie di esseri umani e dell’ambiente in cui vivono.

La gente di Bali

Storie di gente sempre, e dico “sempre”, col sorriso.

Come quella di Gede, il nostro driver, che per strada non si scompone mai.
Gli tagliano la strada, un motorino gli si infila da sinistra (qui si guida a destra), la macchina davanti si ferma di botto senza freccia e lui, senza fiatare (neanche uno sbuffo), mette la freccia e sorpassa. Al massimo fa uno squilletto di clacson.


Seeeee, ce lo vedete a Roma uno di noi che “non” reagisce così?


E quando gli chiedo con la domanda scema per eccellenza: “Ma perché voi sorridete sempre?” (cioè, ti rendi conto di che domande faccio?), lui con il suo sorriso pacato, risponde: È la nostra cultura”.

Come la storia di Desi, moglie di Gede, che un giorno è venuta insieme al suo bimbo di 2 anni in tour con noi e che mi ha raccontato che a Bali, una volta l’anno, c’è il silence day o Nyepi Day, un giorno in cui tutta l’isola è completamente spenta, l’elettricità non funziona, nemmeno gli aerei possono volare.

Un giorno perfetto per godersi Bali in totale silenzio.

La stessa Desi che mi ha raccontato di come ogni giorno le donne balinesi porgono offerte agli dei dentro e fuori la porta di casa perché la giornata possa andare bene…

… che le si illuminano gli occhi quando passa davanti alle vetrine dei negozi per turisti…

… che scende un attimo dalla macchina e ritorna con dei regali per noi.

Solo Villas Bali
Un angolo del Solo Villas

Dove dormire a Bali: Solo Villas

Come la storia di Laurie che viene dal Canada e gestisce il Solo Villas Resort, che ci ospita.

La storia di una donna che ha deciso di investire nella cultura locale, di vivere nel rispetto delle tradizioni di chi lavora per lei.

Una donna che proprio mentre eravamo a Bali è diventata nonna e la sua felicità esplodeva da ogni poro del viso.

Una donna che ha cucinato la pasta per mia figlia perché per lei cucinare per i bambini è la felicità più grande.

E il Solo Villas rispecchia esattamente questo suo spirito.

Un luogo incantato lontano da tutto.

Ti dico soltanto che per arrivare qui c’è una stradina immersa nelle risaie che si può fare solo a piedi o in motorino.

Una stradina dove puoi incontrare un omino che realizza quadri di una bellezza mozzafiato e che ogni volta che incroci il suo sguardo, ti saluta giungendo le mani e inchinandosi.
Un posto dove nulla è lasciato al caso, ma in maniera del tutto naturale.

Un luogo speciale dove il silenzio è rotto solo dai suoni della natura, delle rane e degli uccelli, dall’acqua che scorre costante intorno a noi.


Non hai idea di quanto sia piacevole svegliarsi e guardare dalla propria finestra un’estensione infinita di risaie e qualche bungalow qui e là…

… di quanto sia ristoratore il bagnetto in piscina dopo la faticaccia dei tour intorno all’isola…

…. di quanto sia appagante uscire dalla stanza ed essere accolte dai sorrisi discreti di chi qui ci lavora.

La piscina del Solo Villas
La piscina del Solo Villas

Una sera ho chiesto a Putu (una donna dello staff) se la mattina dopo potevamo fare colazione alle 7 perché cominciavamo il tour presto e lei mi ha detto: “Sarò qui alle 6 per prepararla”.

Io mi sono sentita in colpissima. Ho cominciato a balbettare: “Ma no, facciamo alle 7,15, dai”. E lei sempre con quel sorriso disarmante: “Sarò qui alle 6”.

Mia figlia dice che il suo “Your welcome (Prego)” sembra una musica e ha proprio ragione.

Così puoi dare un occhio anche alle foto dall’alto per renderti conto della meraviglia del paesaggio qui intorno.

La vista dalla mia camera solo Villas Bali
La vista dalla nostra camera da letto

Cosa fare e cosa vedere a Bali

Cosa vedere a Ubud

E che dire delle location?

Ubud è una cittadina graziosa, turistica quanto basta.

Niente a che vedere con la più popolare Kuta e gli altri posti affacciati sul mare.

Del resto è per questo che l’ho scelta come base.

Gli altri abitanti di Bali la definiscono “creativa” e posso confermare che la creatività scorre nelle vene dei suoi abitanti.

Di solito i turisti si fermano qui 2/3 giorni ma sono convinta che 2/3 giorni non bastino per assaporare questo luogo.

È proprio la lentezza di questi 8 giorni che mi ha permesso di “sentire” le persone, i luoghi, i profumi, i gesti.

E sinceramente questo non mi ha impedito di girare tutta l’isola perché Ubud si trova in una posizione centrale da cui si possono raggiungere facilmente le montagne a nord, come le spiagge a Sud.

Qui a Ubud la tappa fondamentale è la Sacred Monkey Forest che mi ha ricordato molto il nostro parco sacro di Bomarzo per via delle statue ritraenti figure mitologiche.

La differenza principale è che questa foresta è abitata da una popolazione infinita di scimmie che, devo dire, sono abituate ai turisti e perciò non sono moleste come in altre parti di Bali.

Attenta/o, però, a cosa metti nelle tasche.

Ho visto rubare banane, bottigliette e tutto quello che per loro era “interessante”.

Sicuramente addentrarsi nell’isola è la cosa che mi è piaciuta di più.

Cucciolo di scimmia Monkey sacred Forest
Un cucciolo di scimmia dentro la Foresta Sacra

Dentro Bali

Ore di macchina immerse nella vera Bali, dove i cartelli non conoscono più l’inglese ma solo la lingua locale.

Le montagne e le cascate.

I templi in luoghi già baciati da una bellezza naturale mozzafiato.

Tutto questo e altro ho visto grazie a Gede che, mentre io ero distrutta dalla stanchezza, non si è mai fermato.

Vi porto qui e poi qui. Se volete anche qui”.

E per fortuna gli ho sempre detto di sì perché ogni volta ne è valsa la pena.

I templi più belli di Bali

Non semplice fare una classifica dei templi più belli di Bali.

Tanah Lot

C’è il Tanah Lot vicino a Denpassar con a fianco, a sua protezione (o per lo meno sembra sia nato per questo), il Batu Bolong.

La posizione è spettacolare.

Ti basta guardare la foto qui in basso per vederlo tu stessa/o.

Tanah Lot Bali
Il Tanah Lot Temple

Ulan Dani Bratan

Dedicato alla dea dell’acqua Dewi Danu, il tempio Ulan Dani Bratan si trova sul Lago Bratan.

Probabilmente il tempio più romantico di Bali, l’Ulan Dani Bratan é situato tra le montagne di Bali, in una delle zone più affascinanti dell’isola, soprattutto per la presenza di risaie e di villaggi locali.

Ulan Dani Bratan Bali
L’ Ulan Dani Bratan

Taman Ayun

Chiamato anche il Tempio del Giardino sull’Acqua, Taman Ayun si trova a sud di Bali nella zona di Mengwi.

La sua bellezza risiede non solo nell’ampiezza dell’area, ma soprattutto nei suoi bellissimi giardini.

È uno dei sei Templi Reali di Bali e si percepisce subito che ti trovi in un edificio nobile.

Tra fossati, padiglioni, statue, qui sarai avvolta/o da un’atmosfera sacra e intrisa di pace.

Uluwatu

Tra tutti però il luogo che mi ha travolta di emozioni è senz’altro il tempio di Uluwatu.

Arroccato su una scogliera altissima.

Una vista che ti rimane incisa nel cuore e una sensazione di sacralità che ho percepito solo in pochi altri luoghi al mondo.

Se vai Bali, non puoi perderti l’appuntamento con il tramonto all’Uluwatu.

Mi darai ragione, vedrai!

Uluwatu Bali
Uluwatu temple

Cascate di Sambangan: the Secret Garden

Di cascate a Bali ce ne sono davvero tante ed è difficile anche qui dire quali sono le più belle.

Posso dirti quali sono state le mie preferite, anche perché raggiungerle per me che soffro le curve, è stata una bella sfida.

Ma poi quando arrivi, nonostante le curve e il successivo e impegnativo trekking necessario per raggiungere le cascate, beh, che dirti, ti passa qualunque cosa.

Sto parlando delle Cascate di Sambangan a nord di Bali, e in particolar modo di Aling Aling, una delle più alte di tutta l’isola.

C’è anche una parte in cui è possibile tuffarsi e divertirsi, ma confesso che io non l’ho fatto. L’acqua era troppo fredda per me. Magari tu sarai più temeraria/o di me!

Le spiagge più belle di Bali

E per quanto riguarda le spiagge?

Personalmente sono due quelle che ho amato di più: Nusa Dua e Padang Padang.

Anche per scegliere le spiagge da visitare a Bali, ti consiglio vivamente di scegliere guide locali.

Conoscerai meglio l’isola e soprattutto persone che ti racconteranno tante meravigliose storie di vita.

Quando andare a Bali

A Bali ci sono due stagioni, una secca, che va da aprile a ottobre, e una umida, quella delle piogge per intenderci, che va da novembre a marzo.

In generale c’è un’umidità assurda tutto l’anno a Bali.

Noi siamo state a settembre e ti assicuro che caldo e umido facevano festa.

Quindi forse l’ideale è la parte centrale della stagione secca, giugno e luglio.

In ogni caso anche quando piove, si tratta di piogge tropicali che spesso sono forti e abbondanti ma finiscono anche in fretta.

Basta portarsi un impermeabile di quelli che si arrotolano e si infilano nello zaino senza ingombrare troppo e il gioco è fatto.

Come muoversi a Bali

Probabilmente avrai sentito dire che a Bali tutti si muovono in motorino.

Personalmente il mio consiglio se non sei super esperto/a di guida a sinistra e del traffico senza regole, che neanche a Napoli, è di affidarsi a un driver locale come io ho fatto con Gede.

Puoi scaricare l’app Grab che funziona benissimo e, un po’ come la più nota Uber ma decisamente più economica, avrai sempre un driver che ti verrà a prendere dove sei e ti porterà dove vuoi.


Ecco tutto. Concludo dicendo che non pensavo sarebbe stato tanto dura lasciare Bali e invece è stato proprio così.

Era da tanto tempo che non mi sentivo così in pace come quando sono stata qui.

Ecco anche perché una volta rientrata in Italia, scrissi anche un articolo in cui racconto come ho riconquistato la pace a Bali. Te lo lascio qui di seguito: Riconquistare la pace a Bali

15 risposte a “Cosa vedere a Bali: terra di pace e di sorrisi”

  1. Ho letto tutto d’un fiato. Bello questo tuo modo di raccontare l’isola anche attraverso le persone che hai incontrato durante il tuo viaggio. La scorsa estate ero in procinto di andare a Bali, ma poi ho deciso che non era il momento giusto… Prima o poi devo farci un salto!

    1. Io credo che farebbe bene a tutte/i un viaggio annuale a Bali:-D Ci rimetterebbe a ritmo con la vita, visto che quella che facciamo qui è tanto frenetica. Ti auguro di verificarlo in persona molto presto 🙂

    1. Figurati! Bali, secondo me, è una meta che spesso si abbina a discoteche e divertimento e, invece, c’è tanta profondità in questa isola indonesiana.

  2. Ciao Noemi, ho letto con interesse questo post perché sto organizzando un viaggio a Bali per luglio. Leggo che il tempio di Uluwatu ti ha colpito molto e, a fini puramente organizzativi, mi piacerebbe capire quanto tempo secondo te andrebbe dedicato alla visita. Altrove ho letto che possono accedervi solo i fedeli e che quindi i viaggiatori possono limitarsi solo ad osservarlo da lontano: è così?
    Grazie per le informazioni

    1. Per me almeno 1 ora, anche 1 ora e mezza. No, non è riservato solo ai fedeli, anche se per loro è “il” tempio sacro. Puoi tranquillamente entrarci e visitarlo. Goditi soprattutto l’affaccio sull’oceano.

  3. Ho letto il tuo post tutto d’un fiato, ascolto con gli occhi a cuoricino i racconti di chi è stato in questa terra preziosa. Mi hanno parlato di paesaggi sublimi, tu parli della gente e delle anime… spero arrivi presto per me, la agognata INDONESIA!

    1. Troverai entrambe le cose: paesaggi sublimi e anime preziose. Io credo che in Italia molte persone avrebbero bisogno di fare una puntatine a Bali ogni tanto

    1. In effetti Bali mi ha stupito particolarmente. Non so perchè non l’avevo presa in considerazione prima di questa volta come possibile meta. Per fortuna ci sono “capitata”

  4. Meraviglia (e invidia)… la sola cosa difficile e che forse farei fatica ad affrontare è questo continuo lascia e trova, prendi e molla, anche se con tempi proporzionati al luogo. Insomma un addio e un benvenuto viaggiano sempre a braccetto, io sono un po’ lenta in queste cose. Ti seguo… bellissimo racconto e anche le foto… :*

    1. Sto facendo fatica anch’io ma devi considerare che, di solito, le persone stanno in questi posti 2/3 giorni e io sto cercando di viverli in lentezza. Questo da un lato aiuta a respirare il luogo e le persone, dall’altro ti fa affezionare di più e fai più fatica a separartene… però posso assicurarti che ne vale la pena

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