Take a break. Prenditi una pausa (… che è meglio)

Hai presente quando hai un appuntamento importante?

Ti trucchi carina, il giusto che troppo fa pacchiano… il tacco no, è un appuntamento informale.

Il tuo solito autobus “magicamente” decide di fare un nuovo tragitto, tu scendi molto prima della destinazione perché a questo punto non sai dove ti porterebbe, ti scapicolli a piedi, attraversi il Tevere, scatti una foto alla tua destra e una alla tua sinistra per il tuo Instagram, senza fermarti per carità che non c’è tempo.

Tevere Roma break
Foto Tevere lato destro

Arrivi all’appuntamento, setti il cervello per non farti sfuggire alcuna informazione su cui poi rifletterai più tardi. Esci da lì e… squash!

Un acquazzone di quelli che non vedi da mesi e tu naturalmente sei senza ombrello, con il trench leggerino perché ormai pensi sia primavera, le scarpe non impermeabili che le puoi strizzare e chiaramente non un’ombra di riparo da qui alla fermata dell’autobus, anch’essa senza pensilina. Yeah!

Che poi naturalmente l’autobus non accenna ad arrivare e tra un po’ l’acqua sgorga dalle tue sneakers.

La sera un leggero mal di gola, poi più nulla ed esclami orgogliosa:

Beh, dai, pensavo peggio. Sono ancora una roccia”.

Quando imparo a stare zitta?!

La mattina dopo….

… Cos’è quello strano dolore, infimo e debilitante, che proviene dalla tua, ebbene sì, chiappa destra? E non contento prosegue lungo tutta la gamba fino alla caviglia?

Ecco che emerge un ricordo lontano, lontanissimo: tu, bambina, e tua madre che parla con un’amica di “Sciatica”.

Sciaticaaaa?

Una roba da vecchi, una roba che tu pensi a te non potrà mai accadere e, invece, la tua dottoressa spegne tutte le illusioni con la sentenza: “Sembra proprio una sciatalgia!”.

Eccoti lì, non riesci a piegarti, a metterti i tuoi amati jeans, a salire sulla bici e, mentre ti trascini a piedi in farmacia perché naturalmente, di tutti i rimedi omeopatici di cui sei fornita, proprio l’Arnica non ce l’hai… tu su quel marciapiede a 1 cm al secondo, incontri la vecchietta, con tanto di carrellino per la spesa, che con un sorrisetto beffardo, ti supera da destra. Clint Eastwood nel tuo sguardo, Morricone nella testa, raccogli la sfida e pensi: “Goditela perché tra due giorni ti do ‘na pista, bella”.

Stop. Black out. Fermi tutti

Mi sono dovuta fermare. Una specie di agonia cosmica per me.

Io che guardo avanti, io che non riesco a stare ferma per più di 1 minuto, io che corro sempre, ogni tanto mi giro e ammiro quello che ho intorno ma nella mente sto pianificando il passo successivo, io che il qui e ora non l’ho ancora capito bene, io che sto sempre andando da qualche parte, ma dove sto andando????

Ma dove vai????

Insomma quando mi ricordo, ascolto i messaggi della vita.

E mi pare proprio che questa volta l’universo mi abbia detto:

Tevere lato Castel Sant'Angelo
Foto Tevere lato sinistro – Castel Sant’Angelo

Take a break. Prenditi una pausa.

E questo ho dovuto fare. Break, pausa, stop!

Tempo fa ti parlai di rinvaso e del mio bisogno di ri-centrarmi. Ecco, questa volta è stato il mio corpo a costringermi a farlo, a riflettere, a rimettere a fuoco per poi riprendere il cammino.

Mentre scrivo la chiappa è ancora fuori uso ma la gamba sta migliorando. Ho avuto il tempo di riprendere in mano un libro che dovevo finire da tempo, di sfogliare vecchi appunti, riguardarmi dentro e anche di sclerare, lo confesso.

Ho sclerato e poi mi sono chiarita con me stessa. Ho deciso di lasciar andare alcune cose che mi comportano un grande dispendio di energie e nessun risultato positivo.

Non ho ancora preso decisioni future, del resto la chiappa mi fa ancora male, non è tempo di prendere decisioni. A quanto pare mi serve ancora rallentare, fare un bel respiro, osservare bene.

E poi proseguire che questa è la vita che ho adesso e, indipendentemente dal fatto che credi alla reincarnazione o al paradiso, questa è la vita che posso cambiare, che posso vivere al 100%. Che sembri una matta sempre di corsa non me ne frega una beneamata ceppa.

Voglio vivere fino in fondo, voglio fare tutto quello che ho nella testa e nel cuore e non sono disposta a rinunciare a me stessa e ai miei desideri, né ora, né qui, né mai.

Non diventerò una donna aldritto solo perché ho compiuto i 40. Sono io, giusta, sbagliata, semplice, complicata, non lo so neanch’io come sono e sinceramente non mi importa granché. Non mi interessa definirmi.

Voglio prendermi la libertà di essere me stessa e basta.

Voglio solo essere stramaledettamente felice. Qui e ora (forse che ho capito finalmente il significato?)!

2 risposte a “Take a break. Prenditi una pausa (… che è meglio)”

  1. A volte dimentichiamo di rallentare e goderci la vista. Tutta la strada che abbiamo fatto fin’ora, guardarci indietro e dire: ho lavorato tanto, sodo. Me la merito una pausa.

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