La storia di Ilaria Cusano

Non lo nascondo: sono eccitata come al primo giorno di scuola!

Oggi inizia un nuovo viaggio, un viaggio alla scoperta di altre donnealcontrario, altre realtàalcontrario. E lo facciamo alla grande!

Innanzitutto te lo devo proprio dire, ho scoperto di avere un pubblico fichissimo, fatto di “gente fantastici“, come dice una canzone di Andrea Zalone.

E tra tutte/i coloro che mi hanno scritto, ho fatto una gran fatica a scegliere con chi cominciare.

Perciò grazie!

Grazie soprattutto perché da questa avventura la prima lezione che porto a casa è che non sono sola, non siamo sole, e più vado avanti, più mi convinco che le donnealcontrario sono proprio eccezionali.

E adesso basta chiacchiere …

Ti presento Ilaria Cusano che, non solo ha avuto il grandissimo coraggio di aprirsi con noi, ma essendo una life-coach, ci regala pure qualche dritta sulle nostre insicurezze.

La storia di Ilaria Cusano

Ilaria Cusano

“Ciao. Oggi ti racconto come mi sono innamorata di questo blog e perché ho deciso di offrire il mio contributo con questo articolo.

Dichiarazione bomba, ma non troppo – tutti quelli che mi conoscono lo sanno: io sono bisessuale, da sempre. 
Una bisessuale tranquilla, senza problemi né interiori, né familiari, né sociali al riguardo – grazie al cielo!

Che succede, però? Che questa condizione, che è anzitutto psico-fisica prima che sociale, mi porta ad avere un corpo, un sistema ormonale e una mente che funzionano in un modo un po’ diverso rispetto alla classica struttura “femminile” o “maschile”; sono una via di mezzo, banalmente.

Essere bisessuale è come essere gay: non è una scelta, è uno stato naturale; la scelta forse sta tra l’esprimerlo o il nasconderlo al mondo, ma la condizione di base resta quella, non cambia in funzione delle proprie scelte. Io, sin dall’adolescenza, ho preferito vivere la mia esistenza alla luce del sole, ho avuto e ho esperienze splendide, e sono felice.

Solo, rispetto a tutto ciò che è femminile e maschile, cosa significa essere donna, come integrare le mie caratteristiche personali e le convenzioni sociali, cos’è natura e cos’è cultura – su tutti questi temi, per forza di cose, devo avere una meditazione, una riflessione e una rielaborazione più lunghe, ampie e complesse degli altri, perché moltissimi aspetti che, per la stragrande maggioranza delle persone sono dei dati di fatto ovvi, per me non lo sono affatto.

Anch’io sono unadonnaalcontrario, e lo adoro!

Proprio pochi giorni fa, quindi, pensavo “Cavolo! Sono una donna, sì, ma una donna al contrario!”

… ed esattamente in quei giorni, tramite Twitter, mi è apparso davanti questo blog!

Anche tu ti saresti impressionata, no?

Per di più, c’era un invito a scrivere, a coinvolgersi, a offrire un contributo! Neanche a dirlo: per me era una chiara chiamata, a cui ho deciso di rispondere subito – ed eccomi qua.

Ho avuto sempre un rapporto particolare con la scrittura, molto intenso e viscerale: sin da quando ero una bambina scrivere mi veniva naturale, era un’estensione fluida e semplice del mio istinto a comunicare, a esprimere quello che ho dentro, a metterlo a disposizione degli altri con la curiosità di scoprire che succede, cosa nasce dai semi che pianto quando questi incontrano quelli degli altri. Così ho sempre scelto di assecondare la mia natura e scrivere.

Negli anni questo mi ha portata ad attraversare delle evoluzioni spontanee: per esempio, se durante l’infanzia mettevo nero su bianco per esprimere me stessa e vedermi, durante l’adolescenza lo facevo più che altro per riordinare le emozioni e le idee, da giovane per condividere e adesso per creare.

Oggi per me la scrittura è un’azione rituale, attraverso cui io letteralmente do forma a un mondo. Un mondo che mi piace, naturalmente, un mondo che mi sembra il migliore possibile, o quanto meno il più bello che sono in grado di immaginare.

Una donna libera

In questo momento storico così gravido e fecondo rispetto al rapporto tra identità maschile e identità femminile, il miglior mondo che io sono capace di immaginare e creare è questo: è un mondo in cui ogni donna si senta pienamente libera da ogni idea, preconcetto, pregiudizio e stereotipo su cosa significa essere una brava donna, figlia, amante, partner, moglie e madre, e in completo potere di essere soltanto Se Stessa. Idem per gli uomini.

Un mondo dove non è importante assecondare le aspettative altrui per realizzarsi, né tanto meno compiacere le fissazioni e le ossessioni di qualche individuo o gruppo in particolare, ma solo sviluppare appieno la propria natura e le facoltà e capacità più autentiche e preziose, per fare del bene a se stesse e alla società contemporaneamente.

Nel più bel mondo che immagino, nessuna donna ma neanche nessun uomo hanno paura di essere attaccati, ostacolati, oppressi o umiliati solo perché esprimono una sensibilità, dei valori e delle scelte disapprovate da qualcuno che, in buona sostanza, non è né migliore né peggiore.

Nel mio mondo meraviglioso, tutti i conflitti che oggi nelle relazioni e nella società distruggono, rovinano, demotivano e fanno del male, esisterebbero lo stesso ma come confronti: come dialoghi rispettosi, costruttivi e stimolanti tra percezioni e punti di vista differenti, che possono arricchire tanto chi li manifesta quanto chi li ascolta, sempre.

Felice festa della donna

In questa settimana così speciale per noi donne, e per tutti gli uomini che si rendono conto del valore del femminile, la mia benedizione è che ogni giorno, insieme, noi tutti possiamo creare una società nuova e migliore, con una sensibilità, un’apertura mentale e una concreta capacità che storicamente non abbiamo ancora mai dimostrato di avere: di vivere e lasciar vivere in pace, bellezza, curiosità e meraviglia così come siamo, semplicemente e innocentemente.

Felice festa delle donne, a chi cammina “dritto” e a chi, come noi, per qualche misteriosa ragione si è convinto di camminare alcontrario.

Ilaria Cusano


Io non posso che dire: grazie Ilaria!

Se come Ilaria Cusano, anche tu vuoi partecipare alla mia rubrica, scrivimi a unadonnaalcontrario(at)gmail.com. 

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